di Renzo Balmelli
BALENA. "Moriranno democristiani!" – il monito di Luciana Castellina, anima del vecchio Manifesto, dà l'esatta dimensione della pessima figura che sta offrendo il Pd. Ma chi sta nella stanza dei bottoni manco se ne cura. Anzi, l'invereconda rappresentazione continua come se nulla fosse anche dopo lo psicodramma romano. A soffrirne nell'intimo è il popolo della sinistra o di ciò che ne resta, incapace di capire le ragioni della spaccatura, e che si guarda attorno percosso e attonito, orbo degli ideali di tutta una vita. E poiché nulla accade per caso, fatal combinazione volle che il cupio dissolvi si consumasse in un albergo “pentastellato”. Strana coincidenza che ha il sapore amaro di una beffa involontaria, ma non meno dolorosa. Ed è qui che il riferimento alla DC diventa vieppiù imbarazzante, nel preciso istante in cui ci restituisce l'immagine dei tanti Achab di giornata uniti all'ipotetica balena bianca nella furia autodistruttiva di un "triste, solitario y final".
MEDICO. Ora che il disastro è sotto gli occhi di tutti, si alza il coro cacofonico e tardivo di chi invoca la necessità di riformare la sinistra per contrastare il populismo. Facile a dirsi, ma tutt'altro che a farsi. Eppure nella situazione politica italiana, sempre più complessa, i rischi di una ulteriore virata ultra conservatrice sono più che mai reali. Il caos del Pd che ha portato alla dissipazione di uno straordinario capitale di speranze, apre una autostrada per la destra che non sappiamo dove ci porterà. Di sicuro però non a buon fine. Se davvero è sincero il desiderio di riformare, ebbene che la sinistra torni a rispettare la sua storia, le sue origini, la sua identità e non si inventi formule che fanno perdere la connessione con la realtà. Chi ne porta la responsabilità faccia insomma sua senza indugi la locuzione latina: medice, cura te ipsum, “medico, cura te stesso”!
DEMONI. In Europa serpeggia la preoccupazione che le disavventure del Pd, partito di governo di un grande Paese fondatore, possano determinare un effetto domino in grado di destabilizzare l'edificio comunitario già investito da forti turbolenze. Il campanello d'allarme squilla non a torto. Sono in arrivo elezioni cruciali che costituiranno un banco di prova decisivo per verificare la tenuta delle forze progressiste nel momento in cui i demoni del Novecento tornano a farci visita. Dopo lo schiaffo della Brexit, la prossima spina nel fianco sarà l'Olanda. Geert Wilders, il leader estremista in testa ai sondaggi, spera di scatenare l'uragano col quale rovinare la festa per i 60 anni dei Trattati di Roma. Attorno ad essi l'Europa dovrà fare quadrato senza porgere l'altra guancia.
INCOGNITE. Tra gli amici dell'UE, di cui egli auspica il rapido tramonto, non figura certo l'imprevedibile Donald Trump. Ossia colui che prima tuona contro le fake news, e poi se le fabbrica ad personam disseminando il suo mandato di incognite ad alto rischio. Le bufale purtroppo sono ormai diventate una piaga della rete e del giornalismo spazzatura. Sono un modo, invero primitivo assai, per mascherare l'incompetenza di chi detiene il potere. Almeno mediaticamente possono avere però conseguenze sconvolgenti, tant’è che i turibolieri di turno già si ingegnano a costruire un castello di assurde teorie complottiste, secondo loro ordite da fantomatici mandanti, per fare fuori il Presidente. Siamo nel regno della falsità elevata a sistema e il punto più inquietante è che non sappiamo cosa potrà ancora riservarci.
CULTURA. Se c'è un esempio di un riuscito e duraturo matrimonio tra Svizzera e Italia fondato sull'amore per il sapere e il piacere dell'apprendimento oltre i limiti angusti delle frontiere, questi proviene dall'ultra centenario successo della casa editrice fondata a Milano da Ulrico Heopli nel 1870. Da cinque generazioni la famiglia, originaria del cantone di Turgovia, svolge una funzione leader nell'editoria scolastica e nella pubblicazione di migliaia di testi e manuali destinati ai vari aspetti delle attività umane. Da un lato il rigore e la precisione elvetica, dall'altro la creatività italiana hanno contribuito a consolidare la reputazione della casa editrice diventata una presenza insostituibile nel panorama editoriale non solo milanese grazie allo spirito di apertura che l'ha sempre contraddistinta e che fa della cultura un autentico messaggero di pace.