di Renzo Balmelli
CONCORRENZA - I costruttori del nuovo consenso berlusconiano non sanno più che cosa inventare per fare le pulci a Zapatero. Il governo socialista di Madrid è riuscito a promuovere un progetto di modernizzazione civile e sociale della Spagna che è oggetto di generale ammirazione e che fa concorrenza al Bel Paese nella graduatoria europea. Le riforme hanno portato una ventata di dinamismo nella società spagnola di cui avrebbe tanto bisogno anche l'Italia.
MANI PULITE - Lascia di stucco la caduta di un militante di lunga lena. Tra i compagni si indovina un senso di silenzioso stupore e di frustrazione per l'offensiva giudiziaria nei confronti di Ottaviano Del Turco, uno di casa, alto esponente del PD di tradizione socialista.
L'arresto del governatore democratico dell'Abruzzo per tangenti nella sanità , riapre a distanza di molti anni da Mani Pulite il dibattito su corruzione e politica in Italia. Cio avviene - ironia della sorte - mentre la sinistra sta cercando di riportare al centro dell'attenzione la questione morale e il senso della legalità per contrastare l'offensiva berlusconiana in materia di giustizia.
La mazzata è stata doppia. La casta, sotto qualsiasi bandiera, continua a spadroneggiare, a fare sempre la stessa cosa, a rubare, a sperperare denaro pubblico, a gestire appalti, spartizioni e gare truccate. La riscoperta del malcostume che regna incontrastato ha poi creato ulteriori motivi di sconcerto nel Paese, già reso insicuro e vulnerabile dalla crisi e dell'inflazione galoppante.
In queste condizioni non desta meraviglia se la stragrande maggioranza dei cittadini onesti, sempre più lontani dai vertici del potere, cade in preda allo sconforto. Va bene sognare. Ma se tornano i fantasmi di Tangentopoli, va a finire che i sogni muoiono all'alba.
OPPORTUNISMO - Il Pdl difende Ottaviano Del Turco per puro opportunismo, per dimostrare che Berlusconi aveva ragione quando si lagnava di essere la vittima designata dei teoremi giudiziari orditi contro di lui da avversari forcaioli. Grazie al parlamento radunato ai suoi piedi, nell'Italia che ancora si illude di avere la legge uguale per tutti, Silvio IV, si avvia a diventare più uguale dei suoi concittadini. La sua ossessione si rifà al concetto della 'giustizia sono io'.
Dalla strategia berlusconiana emerge un mutamento profondo del modo di intendere il mandato di Presidente del Consiglio. Lo schema trasforma di fatto le Camere in anticamere del governo, grazie alla maggioranza che è pronta a esaudire senza batter ciglio i desideri speciali del premier. Il Cavaliere da quando è tornato prova ad ogni costo e con tutti i mezzi a delegittimare la magistratura per sottrarsi ai processi in cui è imputato. E da quanto s'è visto finora, sembra esserci riuscito alla grande.
DERIVA - Ezio Mauro riflette sull'imbarazzo della democrazia italiana, in questa concatenazione abusiva e imparziale tra l'interesse privato e la legislazione pubblica. Il direttore di Repubblica, piuttosto allarmato per la piega che sta prendendo la politica berlusconiana, si chiede che cosa puo accadere quando il medesimo uomo fa le leggi e fa in modo che nessuno possa giudicare le sue infrazioni. Già: che accade?
Nessuno insinua che stiamo assistendo al ritorno del fascismo, ma la deriva di onnipotenza c'è e fa paura. Proprio per questo è stato importante che a Piazza Navona migliaia di cittadini abbiano provato a uscire dall'isolamento repubblicano in cui sta scivolando il Paese. Un sistema impegnato a costruire un muro di salvaguardia per un leader a cui non basta la dignità della funzione , è semplicemente inaccettabile.
Con Silvio IV prevale la concezione dell'immunità intesa come strumento per immobilizzare, ammutolire, vincolare e dominare. Sotto il cielo di Roma, tra soubrettes e leggi ad personam, la politica sprofonda in acque torbide e annega in un mare in cui "il naufragar" non è affatto dolce. E che Leopardi ci perdoni l'abuso dei sublimi versi.