giovedì 20 dicembre 2012

Viva le elezioni

SPIGOLATURE 

di Renzo Balmelli 


PASSATO. Viva le elezioni, l'esercizio democratico per eccellenza. Così si cancelleranno gli equivoci e si daranno le condizioni per affrancarsi del tutto - si spera - da un sistema politico che fino a un anno fa era quanto di peggio vi fosse in Europa. Ancora oggi se ne possono valutare le nefaste infiltrazioni nella forsennata occupazione delle tv messa in atto da Berlusconi con i metodi a lui più congeniali: quelli del sultano. Il suo è un vero e proprio tentativo di sequestrare il voto, aggrappandosi con la forza della disperazione a un populismo di bassa lega mirante a riportare in auge un metodo di governo teso unicamente a favorire gli interessi ad personam. L'Italia a questo punto è a un crocevia; sbagliando direzione finirebbe con l'avere un passato davanti a se dalle conseguenze incalcolabili.


STRAGE. Puoi chiamarti Obama e guidare l'unica grande potenza rimasta al mondo, ma quando devi vedertela con la cinica lobby delle armi , quando ti trovi il nemico in casa , anche il paese più forte diventa vulnerabile. E' la traumatica esperienza vissuta dall'America, ferita al cuore dalla strage di innocenti a Newtown, nel Connecticut ; strage che forse si poteva evitare se pistole e fucili non si vendessero come fossero caramelle. Anni di tragedie non hanno fermato il turpe commercio e mai lo bloccheranno fino a quando non maturerà la consapevolezza che venti bambini trucidati sono un prezzo troppo alto per rivendicare la libertà - falsa libertà - di possedere una Colt.


TRAPPOLA. Per una terrificante coincidenza, in concomitanza con la tragedia americana in uno sperduto villaggio dell'Afghanistan dieci bimbe andate a cercare legna saltavano su una mina antiuomo. La loro breve esistenza finiva li per la cattiveria degli adulti. Con cento milioni di mine disseminate nei paesi più poveri, in certe contrade la terra è una trappola mortale in cui la vita conta meno di zero. L'ennesima vergogna planetaria, l'ennesimo crimine contro l'umanità destinato a restare impunito. Esiste un trattato, quello di Ottawa, per la messa al bando di questi odiosi ordigni. Vi manca però il sigillo di Cina, Stati Uniti e Russia. Perché non firmano?


UFO. Dai tempi di Herbert Wells e del suo celeberrimo " La guerra dei mondi", oppure di Orson Welles e la sua famosa radiocronaca sul fantomatico sbarco dei marziani, la fantascienza esercita un fascino innegabile su milioni di lettori. Appunto perché è fantascienza e l'immaginazione può correre e briglie sciolte. Ma se niente meno che il premier russo giura che gli UFO esistono, sono tra noi, e assicura di averne le prove, magari sarà l'effetto Maya, però qualcosa non torna. A meno che Medvedev non abbia inteso riferirsi alla politica, dove effettivamente non è raro incontrare alieni più alieni degli extraterrestri, tanto marziane sono le loro iniziative.


FURTO. "Vogliate bene alla politica", esortava Benigni nel suo show su RAI1. Ma la politica quanto bene vuole ai cittadini? A giudicare dalle recenti performance nella dependance meneghina di Arcore, non un granché. Hanno lucrato su tutto, sui lecca-lecca, sui gelati, sugli iPd, si sono pagati le vacanze, la amanti ed i pranzi di nozze. E tanto per mettere la ciliegina sulla torta, alla faccia di " Roma ladrona" hanno pure mostrato comprensione per la ribellione fiscale di Depardieu , l'attore che smesso l'abito dell' impavido Asterix è scappato dalla Francia per non pagare le imposte. Non è la prima volta che in quegli ambienti si glorifica l'evasione, ossia un furto ai danni della comunità.


CANZONETTE. Per quanto futile , il festival della canzone è l'argomento principe dei salotti televisivi, dibattuto con una enfasi che lascia allibiti. Pare che le elezioni e San Remo non siano compatibili. Però una soluzione ci sarebbe. Basterebbe affidare la presentazione del festival a Berlusconi che da primo ministro è stato una nullità, ma che in veste di imbonitore non teme rivali. Sul palco dell'Ariston si troverebbe a suo agio mentre intrattiene il pubblico e racconta barzellette come faceva in gioventù sulle navi da crociera. Per lui sarebbe un ritorno alle origini e la conferma che le politiche della destra " sono solo canzonette".

 

mercoledì 19 dicembre 2012

E dite se è poco

di Renzo Balmelli 

CATACOMBE. Guido Morselli non aveva una grande stima dei cortigiani, una galassia - diceva - che meritava di essere ricordata per le sue imprese pienamente futili. Oggi non tarderebbe a scoprire scatoloni di futilità nei polverosi magazzini del berlusconismo, vero e proprio fenomeno da Barnum della politica, di nuovo in pista per concedere l'ennesimo, tragico bis. Legioni di peones, caporali, indagati e amazzoni stanno risalendo dalle catacombe nel solco di quella sorta di (s)fascismo strisciante, di inno al nichilismo che si regge sul "tanto peggio, tanto meglio". Un gesto che svela gli aspetti eversivi di una campagna elettorale posta sotto l'insegna del peggior populismo di destra.

DEMAGOGHI. A preoccupare non è tanto il ritorno di Berlusconi, dinosauro ormai ridotto a caricatura di se stesso, quanto l'ampiezza del suo lascito. Quel certo modo di fare politica che ha scandalizzato mezzo mondo e pervaso il Paese lasciandovi tracce piuttosto vistose. Quanto conteranno ancora? Sebbene la bocciatura di Europa, mercati e sondaggi sia corale, non è una ragione per stare tranquilli. Qualunque siano le difficoltà, c'è un settore dell'Italia che non cambia e che per tornaconto rincorre le false promesse piuttosto che ragionare con la propria testa. Demagoghi e spacciatori di paradisi artificiali hanno ancora un certo seguito anche perché la storia, ahinoi, non sempre è maestra di vita.

IL TEPORE MEDITERRANEO. Nascere in Svizzera è come vincere un terno al lotto. Ne è convinto l'Economist dopo avere spulciato, confrontato e analizzato migliaia di dati. L'unica a stare a ruota della Confederazione è l'Australia, ribattezzata "Australia felix", mentre l'Italia è ventunesima. Per addolcire la pillola, le contrade del sud potranno comunque consolarsi con Goethe e il suo famoso "kommt in das Land, wo die Zitronen blühen". Come dire che per una vita felice, tranquilla e di qualità contano pure altre cose oltre alle statistiche. Accanto ai grandi exploit, il tepore del sole mediterraneo e il profumo degli agrumi possono essere un gradevole antidoto alla morsa del gelo che paralizza il corpo, ma soprattutto l'anima.

LO STRANIERO. Per molti è diventato il colpevole per antonomasia di tutti i mali della società sebbene sia egli stesso la prima vittima del neo liberismo senza freni. La sua presenza fa binomio con disoccupazione secondo un accostamento arbitrario che la destra nazionalista e xenofoba cavalca senza pudore. Essere straniero quando la congiuntura va male significa in molti casi dover affrontare un carico di pregiudizi dettato in larga misura da considerazioni di carattere emotivo. Anziché indagare a fondo sulle reali ragioni del disagio, è più facile e comodo trovare il capro espiatorio in un contesto sociale che vede l'indifferenza rispetto all'umanità prevalere sulla solidarietà tra gli uomini.

PROMESSA. Non sarà perfetta la costruzione europea. D'accordo. Ma senza l'Ue la storia del Vecchio continente degli ultimi sessant'anni forse sarebbe stata ancora condizionata e penalizzata dalle antiche rivalità. Quanti contestano il Nobel per la pace attribuito all'Unione Europea chiedendosi quali guerre essa abbia mai troncato o evitato, non hanno capito nulla. Il progetto europeo ha dimostrato che è possibile stare insieme anche nel cuore della più grave crisi di questo secolo senza che da qualche parte si oda il tintinnio delle sciabole. A Oslo i nemici di un tempo hanno intrecciato le mani rinnovando la solenne promessa che i padri fondatori fecero in Roma, dove l'UE ha le sue radici: mai più guerre fra noi! E dite se è poco.