di Renzo Balmelli
SORPRESA. Quanto rosicano a destra. Erano impazienti di celebrare i funerali in pompa magna della sinistra, con tromboni e grancassa come a New Orleans. Il jazz però non è roba per tutti. Richiede passione, sentimenti, non il cacofonico spartito giallo verde. Così chi venne per suonare rimase suonato e ammutolito dalla sorpresa. Il Pd ci ha messo un anno per elaborare il lutto elettorale, ma la bella manifestazione antirazzista di Milano e l'ottima riuscita delle primarie lasciano intendere che forse lentamente il partito sta uscendo dalla crisi depressiva. Certo, è prematuro suonare le campane a festa. Ma il risveglio dell'opposizione non può che fare bene al Paese e all'intero sistema democratico. In un clima di generale fragilità economica che a dispetto dell'iper mediatizzato reddito di cittadinanza vede calare la fiducia della gente, un colpo di timone per raddrizzare la barca sarebbe più che auspicabile.
INTELLIGENZA. Dire che il principale nemico del Pd sia il Pd stesso è quasi un'ovvietà. Sarebbe quindi tutto olio che cola se la luna di miele con il nuovo segretario Zingaretti desse buoni frutti. Il condizionale però è d'obbligo. Forse lo lasceranno lavorare in pace per qualche mese, ma dietro la cortina dei sorrisi è facile che la litigiosità riprenda il sopravvento. Guai se accadesse. Stando ai sondaggi l'Italia dovrebbe essere l'unico Paese dell'UE in cui i nazionalisti potrebbero vincere le elezioni europee. Un primato di cui non andare fieri. Allora mettiamola in questo modo, un pò fantasioso. Nicola Zingaretti è fratello di un bravissimo attore che a sua volta interpreta un imbattibile commissario creato dal genio di Camilleri. Il rapporto tra politica e letteratura è difficile e complesso, ma entrambe legate alla stessa radice che consente di sbrogliare anche i casi più intricati. Dal terzetto allargato a quartetto potrebbero nascere con l'apporto dell'intelligenza sviluppi davvero inediti. Dopotutto perché no?
COMPLESSO. Non è soltanto una questione di linguaggio, ma anche delle intenzioni di chi lo usa in un dato modo. Da quando sovranisti e nazional-populisti sono alla guida della nazione, termini come immigrazione, che finora non aveva mai scandalizzato nessuno, di colpo si sono trasformati in parolacce vendute all'ingrosso per fare voti. In un panorama politico sconcertante, il degrado della lingua favorisce il moltiplicarsi di interventi infarciti di espressioni aggressive, se non addirittura di indole bellica. Le forze ora al governo sono riuscite a far diventare nemici coloro che in realtà sono i naturali e inoffensivi alleati di Palazzo Chigi. In tal modo si alimenta la percezione, per altro assurda, che Roma, sia in guerra con tutti, con l'UE, con la Germania, con la Francia, accusate di complottare per impoverire il Paese. Dietro il complesso del "vittimismo nazionale" prende così forma un carico di sentimenti negativi con il solo risultato di isolare l'Italia dal resto del mondo.
TRACOTANZA. Da tempo si conoscono gli abusi insiti nell'allargamento del principio della legittima difesa. Ma chi auspica la supremazia della Colt sullo stato di diritto mostra di non farci caso. Paradossalmente la legge ora al vaglio del Parlamento più che migliorare metterebbe a rischio la sicurezza del cittadino. Il possesso di armi da usare liberamente senza nessun controllo rischia infatti di attaccare i principi consolidati dall'ordinamento che conferisce alle Forze di polizia il compito basilare della lotta alla criminalità. Laddove questi limiti sono stati by-passati, le conseguenze sono subito apparse catastrofiche. Non a caso l'Associazione nazionale magistrati ha messo in guardia rispetto a una deriva da Far West, ma la reazione di Salvini è sempre stata sprezzante. Dove possa portare una simile deriva è una questione che non dovrebbe fare dormire sonni tranquilli a chi teme, a giusta ragione, le conseguenze della giustizia sommaria come modello di tracotanza e di vita.
Beste Grüsse
Gregorio Candelieri
Im Feldtal 2, 8408 Winterthur
T +41 (0)76 498 09 20
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