giovedì 3 marzo 2011

Titolo - Sottotitolo

SPIGOLATURE 

di Renzo Balmelli 

INCOGNITE - E’ già successo e continua ad accadere. Uno alla volta, la nemesi che non fa sconti se li porta via, i tiranni sanguinari che nell’ultimo rantolo di fronte al baratro si abbandonano alle carneficine e alle peggiori ignominie contro il loro popolo. Gheddafi prima di sprofondare sbraita, massacra, bombarda la sua gente in un miscuglio di terrore e di propositi farneticanti per la sua sconfinata vanità ferita. Ma gli eventi che hanno incoraggiato la rivolta in Tunisia, in Egitto, in Bahrein, nello Yemen e persino nell'impenetrabile Arabia Saudita segnano la fine ineluttabile di un’era in cui sono saltati tutti i vecchi schemi fondati sul non rispetto dei diritti umani. Non sappiamo pero' dove porterà l’insurrezione, se verso una nuova identità affrancata dalle catene oppure a un domani carico di incognite. Il tramonto di una dittatura non sempre annuncia l’alba della democrazia.

AMIBIGUITA’ - Pare la Pompei dimenticata da Bondi la caduta dei regimi arabi. Ogni giorno se ne stacca un pezzo e solo ora l’Occidente sembra misurare la gravità della situazione dopo anni di ambiguità, di colpevoli silenzi, di pacchiani ammiccamenti. Quanto hanno nicchiato le Cancellerie e come sono ancora vivide le immagini dei politici italiani, ma non solo loro, in fila nella tenda beduina a invocare San Petrolio. Nella forzata coesistenza di interessi e valori inconciliabili, Washington, grazie all’istinto di Barack Obama, è riuscita a emergere dalla parte giusta della crisi, ma non senza ambiguità e calcoli strategici. Alla fine alla Casa Bianca ha prevalso l'ipotesi che la “Rivoluzione dei gelsomini” puo' essere il preludio di una nuova cultura politica da sostenere con decisione. Se dovessero prevalere la violenza e la restaurazione, molto seria sarebbe in questa parte del mondo la minaccia di in una grande guerra dagli esiti catastrofici.

PIETA’ - Anni fa fece scalpore un film della BBC sul calvario delle popolazioni africane in fuga dalla repressione e dalla fame. I profughi, raggiunte le coste europee, venivano falciati dalle raffiche di mitraglia prima di sbarcare. Negli scenari che si vanno delineando dopo i rivolgimenti nel nord Africa non è esagerato pensare che la realtà possa superare la fantasia. Ormai i popoli repressi non li ferma piu' nessuno, nemmeno il muro dell’intolleranza e le barriere di cemento di cui vagheggia la destra xenofoba. Per non aggiungere tragedia a tragedia, adesso tocca all’Europa elaborare una strategia umanitaria affinché la deriva populista in cui la pietà s’è persa non abbia il sopravvento sulla solidarietà.

ORGOGLIO - E’ un dato inoppugnabile di cui si è avuta conferma alle elezioni di Amburgo stravinte dai socialdemocratici : la sinistra è il buon samaritano a cui ci si rivolge con fiducia per porre rimedio ai guasti delle coalizioni borghesi di stampo neo-capitalista. E se in Germania alla vigilia di un super-anno elettorale la SPD ritrova il suo bastione e il suo orgoglio , non si vede perché la stessa cosa non debba accadere anche in Italia in alternativa allo spettacolo allucinante offerto da Berlusconi&Co. Fare sondaggi adesso è un azzardo, ma da giorni circolano tabelle e dati dai quali si evince che il sorpasso non sarebbe una chimera se l’opposizione, accantonati i dissapori interni, riuscisse finalmente a elaborare la piattaforma per una federazione democratica capace di raccogliere ampi consensi anche tra coloro che hanno votato il Cavaliere e ora ne sono disgustati . Se ha funzionato lo “Yes, we can”, o lo “Ja, wir können es”, non c’è ragione perché non funzioni anche in italiano.

HAREM - Sconcerta l’atteggiamento della destra sia maschile che femminile verso la stragrande maggioranza delle italiane alle quali ripugna il modello di relazione tra uomo e donna ostentato dal premier. I suoi editorialisti di punta ironizzano sull’harem a pagamento dell’Ol(r)gettina, danno del bigotto a chi pensa che le minorenni debbano andare a scuola anziché ai festini, rovesciano valanghe di sarcasmo su Rosy Bindi, avversaria intransigente del sultano: è la “vergine del Pd”, l’avanguardia di una lugubre quaresima dei sensi, l’alfiere del giustizialismo giacobino. Peggio fanno gli intellettuali grandi-firme noleggiati da Arcore: scrivono che le donne “sono sedute sulla loro fortuna” e che questo è un caposaldo del pensiero liberale. Da brivido. Dopo il fascismo cosi’ in basso non era finito mai nessuno.

FASCINO - Grazie all’intraprendenza di Silvio B. un nuovo prodotto si è aggiunto al made in Italy: il bunga-bunga da esportazione. Ad aprire le danze , è proprio il caso di dirlo, sarà la chiacchieratissima Ruby invitata da un matador locale al ballo dell’opera di Vienna. L’ex capitale dell’Impero è sconcertata. Nell’Ottocento per piegare la resistenza dei milanesi il feldmaresciallo Radetzky che oltre alle marce amava le maniere forti proibi’ loro di fumare il sigaro. Sarà interessante vedere cosa escogiteranno ora le dame dell’high society viennese, scandalizzate dall’affronto. Ma nello scambio tra wienerschnitzel ed escort del sultano, è assai probabile che il fascino del proibito finisca col prevalere sul bon ton.