mercoledì 23 marzo 2016

Prima che sia troppo tardi

di Renzo Balmelli 

 

SVOLTA. Di loro non si può nemmeno dire che siano usciti dai sepolcri imbiancati. Poco piacevoli da vedere infatti lo sono in tutti modi, sia all'interno, sia all'esterno. Sgradevoli per ciò che rappresentano, per ciò che predicano, per il loro linguaggio carico di livore. La loro irruzione sulla scena politica tedesca, l'irruzione della destra radicale, non manca quindi di sollevare grosse preoccupazioni. Nei tre Länder in cui si è affermata con esiti vistosi, l'Alternative für Deutschland (AfD) si è fatta portatrice di un messaggio dai toni revanscisti. "E' solo l'inizio. I tedeschi hanno ripreso il loro destino. Basta coi sensi di colpa", sono slogan lugubri, reminiscenze del passato declinato facendo leva sulla paura, mentre si pensava che la Repubblica federale fosse immune dal vento populista, anti immigrati e anti europeo. Una svolta da prendere terribilmente sul serio, in quanto espressioni di timori e opinioni reali da indagare a fondo prima che sia troppo tardi.

 

CRUNA. Sul problema dei migranti, all'origine del ribaltone nel panorama elettorale a nord del Reno, Angela Merkel non sembra intenzionata a cambiare opinione. Secondo la  Frankfurter Allgemeine Zeitung è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago. La determinazione della Cancelliera, per quanto lodevole, deve tuttavia fare i conti con l'ondata dei nuovi leader populisti europei che guadagnano terreno a buon mercato vendendo messaggi falsi ma tali da suonare plausibili. Attraverso quel martellamento, si dimenticano gli errori del Novecento, un secolo molto lontano eppure così vicino, si erigono nuove barriere, si butta al macero l'accoglienza e i fantasmi della storia spingono per risbucare dagli armadi. L'allarme è più attuale che mai in vista soprattutto dei voti politici che in vari Paesi arriveranno presto a scadenza e potrebbero riservare amarissime sorprese in una Europa frastagliata e scossa dai sussulti nazionalisti.

 

AUSTERITÀ. Per affrontare la sfida con la torbida miscela ideologica smerciata dai vari fronti, da quello di Marine Le Pen al leghista Salvini, ora deve tornare il sereno sull'UE. Facile a dirsi, un po' meno a farsi. Occorrerebbe infatti una visione condivisa sul concetto di rigore e delle sue varie modalità di applicazione che sono all'origine dei mugugni nei Paesi che ne hanno fatto l'esperienza. Nell'ottica di sinistra prevale l'opinione che l'austerità disgiunta da una vera politica degli investimenti e dell'occupazione sia inconcludente e per finire abbia provocato soltanto disaffezione nei cittadini, rimpolpando così la destra xenofoba e razzista. Ritrovare il sereno non rientra nel novero delle missioni impossibili, ci mancherebbe, ma a patto di rispettare un pacchetto di impegni sociali a favore dei lavoratori e di una politica dell'asilo degna di questo nome. Se tutto questo c'è, la cooperazione non può che uscirne rafforzata.

 

PERLE. "Quello che dovreste sapere e che la classe politica dei miliardari non vorrebbe mai che sapeste". Alla fine della lunga, estenuante battaglia delle primarie, ciò che resterà scolpito nella memoria sono le perle di saggezza di Bernie Sanders, giocate sul filo dell'ironia come un vecchio film di Woody Allen. Alla luce del super mercoledì, copia quasi identica del super martedì, su cui svettano Hillary Clinton e Donald Trump, sembra infatti improbabile che il socialista del Vermont riesca a impensierire l'ex first lady. Mentre sta scattando tra i democratici l'effetto anti-Trump, d'ora in poi compito di Sanders sarà ora quello di condurre una campagna di testimonianza a sostegno del voto utile, affinché l'America abbia un Presidente che ne incarni i valori anziché uno che la metta in imbarazzo davanti al mondo intero. Uno che quei valori altro non fa che calpestarli.

 

SPICCIOLI. A proposito di miliardari, un certo Paperon de Paperoni, il ricchissimo spilorcio uscito dalla fantasia di Walt Disney, in un fumetto di alcuni anni fa gettò alle ortiche la sua proverbiale avarizia per finanziare gli studi al conservatorio di un giovane violinista che grazie alla sua musica gli aveva toccato il cuore. Nel mondo reale le cose vanno un pochino diversamente. Due solisti di grande fama, uno a Milano, l'altro a Washington, che per fare un esperimento si erano trasformati in musicisti di strada, hanno racimolato pochi spiccioli, qualche euro in Lombardia, alcuni dollari nella capitale americana. Eppure, in entrambi i casi, i pezzi suonati sull'improvvisato palcoscenico delle stazioni, era di altissima qualità. Ma pochi hanno prestato orecchio a quelle note sublimi. Sui motivi dell'insuccesso si può discettare a lungo, ma se temi ogni giorno di perdere il posto di lavoro si può capire che la gente sia distratta e non colga la magia di Bach.