mercoledì 8 giugno 2011

Chi è senza cervello?

SPIGOLATURE 

 

Si rassegni, il premier, e se vi riesce si faccia la domanda qui sopra e sia dia una risposta.

 

di Renzo Balmelli 

 

"INDIRISS" - Dopo la vittoria di Pisapia, vittoria limpida e indiscutibile, Berlusconi sarebbe il candidato perfetto per interpretare la parte che fu di Toto' in "Malafemmena", quando il principe della risata in una scena mitica si rivolge al vigile in un francese maccheronico. Anche il Cavaliere potrebbe chiedere "Noio volevan savoir l'indiriss del sindic, la sciura Letizia" e sentirsi rispondere che mentre respirava gli effluvi della Transilvania "l'indiriss", l'indirizzo, era cambiato senza i sortilegi di Dracula. Non piu' la Milano da bere, bensi' la Milano cui non la danno a bere.

 

SFRATTO - Umiliata e intristita dagli scandali del Rubygate, l'Italia stava andando alla deriva. Avuto sentore del pericolo, a questo sconcio si sono ribellati gli elettori e in 15 giorni l'aria si è fatta piu'

pulita. Se la maggioranza avesse un minimo di dignità ne trarrebbe le conseguenze che si impongono. In effetti, la portata della sconfitta è tale da svuotare di senso tutti i disperati tentativi di sopravvivenza in cui si sta esercitando il governo dopo avere ricevuto l'ordine di sfratto. Si rassegni il premier e se vi riesce si faccia una domanda e sia dia risposta: "Chi è senza cervello?".

 

SOBRIETA' - Bene ha fatto la sinistra a stare nel registro dei toni sobri e non cadere nel facile trionfalismo. Dopo le amministrative la vera sfida sarà la composizione di una valida alternativa di governo sulla base di un programma serio che sia la sintesi delle sue varie anime ed eviti gli scogli della litigiosità. Ne conveniamo: non sarà facile né scontato. Ma le premesse ci sono. Nel quadro politico si apre un fase ancora indefinita, ma stimolante, per la quale servono soluzioni coraggiose e uomini nuovi, portatori di una cultura delle istituzioni serena, responsabile, capace di recuperare la dignità perduta negli anni infausti del berlusconismo.

 

NOVARA - Per la Lega la caduta di Novara, simbolo della Padanopoli perfetta, è stata bruciante come il crollo del muro di Arcore per Silvio. All'ombra della cinquecentesca basilica di San Gaudenzio il manuale del leghista doc era stato applicato alla perfezione, ma non è bastato. Una disfatta emblematica. Il Novara-calcio sta per salire in serie A, il Carroccio retrocede e c'è da scommettere che nel cuore del Piemonte operoso la dissennata condotta elettorale del premier e quella poco accorta di Bossi saranno oggetto di un severo esame da parte della base delusa e smarrita.

 

SCIPPO - Da quando la riammissione del nucleare ha posto fine ai giri di carte truccate sui referendum messi in atto dalla maggioranza, il Pdl, inviperito dalla disfatta, ha rincarato le minacce contro il servizio pubblico, reo a suo dire di avergli scavato la fossa. Ma quando mai. Prima dello stop, la RAI che ha nel Tg1 la terza gamba del premier, correva seriamente il rischio di finire in pasto al Caimano. Ora la musica è cambiata e difficilmente la destra, che teme di perdere sia gli affari con l'atomo, sia il legittimo impedimento, potrà interferire nel regolare svolgimento dello scrutinio. Sventato lo scippo della democrazia, la sfida referendaria, congiunta alla legittima richiesta d'informazione, diventa a questo punto uno snodo cruciale per tutelare i diritti degli elettori che sono stati sul punto di esserne privati.

 

PRESTIGIO - L'Italia s'è desta. Serviva un segnale forte e il compleanno della Repubblica coincidente con i 150 anni dell'Unità ha permesso al mondo di riscoprire l'altra faccia del paese, la parte migliore, che ha sofferto, ma ha le risorse per reagire. Capi di Stato e di governo di 80 nazioni sono saliti al Colle ad esprimere l'apprezzamento per il contributo che il Risorgimento ha dato e continua a dare alla storia delle idee e delle cultura politica. In pari tempo riconoscendo nel Capo dello Stato la personalità di prestigio che riscatta l'immagine del paese deturpata dalle volgarità del bunga-bunga.

 

FRODE - Ci risiamo. Mentre ricompaiono i manifesti per Salo', è di nuovo al vaglio della commissione Difesa della Camera un testo del Pdl che con un'operazione di frodo mira a mettere sullo stesso piano repubblichini e partigiani. Già alcuni anni fa la destra propose un tortuoso cammino per una pacificazione nazionale tra vincitori e vinti, ma senza successo. Da respingere senza mezzi termini sono le confusioni di merito con le quali si tenta di legittimare una lettura revisionista e sacrilega della storia. Carnefici e vittime, fascismo e Resistenza non saranno mai la stessa cosa!

 

SILENZIO - I truci sgherri birmani non mollano la presa. Altre Aung San Suu Ky vanno incontro ogni giorno al loro tragico destino nella totale indifferenza. Nella famigerata Caienna del regime sta conducendo un'esistenza segnata dalle privazioni Su Su Nway, la coraggiosa attivista "erede" della pasionaria di Rangoon che nel completo isolamento sconta una condanna a otto anni. Donna umile, meno nota del premio Nobel, eppure non meno pericolosa per i generali, Su Su Nway dietro quelle sbarre interpella le nostre coscienze con le urla del silenzio.

 

CANI - Non i bambini, come cazzeggiava Berlusconi, ma i cani sì. In Cina da secoli i nostri amici a quattro zampe sono una pietanza particolarmente gradita. All'idea dello spezzatino di cane si ribellano pero' i cinofili cinesi che ora per il loro attivismo animalista se la vedono brutta. Difatti sono finiti nella lista dei sovversivi. Agli occhi delle pedantesche e sospettose autorità di Pechino anche un tenero batuffolo di pelo puo' alimentare forme perniciose di dissenso da stroncare sul nascere. Che vitaccia da cani tra le mille luci di Shangai.