martedì 31 maggio 2011

Comizi tragicomici che offendono l'intelligenza

L'indignazione è un sentimento complesso e, a sentire Nietzsche, nessuno è bugiardo come l'uomo indignato. A volte pero' anche i filosofi sbagliano . . .

 

di Renzo Balmelli 

 

CERVELLO - Per Berlusconi, che ha usato il salotto di Vespa a "Porta a porta" come un suo feudo per lanciare un attacco virulento e senza contraddittorio agli avversai in spregio alle regole della par condicio, "chi vota a sinistra è senza cervello". Nel fuoco di una campagna in cui la maggioranza ha perso completamente le staffe, i telespettatori hanno avuto la sciagura di assistere a un comizio tragicomico che offende l'intelligenza dei cittadini.

 

INDIGNAZIONE - C'è un sentimento nuovo e potente che serpeggia tra la gente e si chiama indignazione. Scuote i partiti, fa tremare i potenti, e la speranza è di vederla fluire copiosa ai ballottaggi per porre un argine all'arroganza della destra . Dai fendenti scriteriati al cardinal Tettamanzi, che respinge le premonizioni xenofobe di Berlusconi, ai vili attacchi a Pisapia, nel tritacarne della campagna elettorale il Pdl è passato da un'infamia all'altra: con la sinistra l'Islam al posto della Madonnina, Al Qaida tifa Pd, zingaropoli in Piazza Duomo. Una concione che ha imbarazzato anche gli alleati. Ripiegare sul linguaggio sbracato del peggior Borghezio è segno di grande immaturità.

 

GOLF - E' stato il Cavaliere a trasformare le amministrative in un referendum su se stesso. Giusto quindi rammentargli che dal 1994 promette riforme che non arriveranno mai. La cecità politica del Pdl è all'origine di una lunga agonia che negli ultimi ventanni ha visto l'Italia sprecare le sue energie migliori e scivolare sempre piu' in basso nelle graduatorie mondiali. Oggi un cittadino su quattro è sull'orlo della povertà, metà dei pensionati campa a malapena con meno di 500 euro al mese. Forzare i toni, promettere ministeri, togliere multe, elargire mance e favori è l'opposto del buon governo, è il surrogato di quel " milione di posti di lavoro" che nessuno ha mai visto e si è deformato nel proclama di campi da golf a Lampedusa. Allucinante!

 

SPAGNA - Resta ancora da valutare l'incidenza degli "indignados" sulle amministrative spagnole che hanno avuto un esito disastroso per la sinistra di Zapatero e minacciano di consegnare la nazione iberica a una destra mai totalmente ripulita dalle scorie del passato. L'indignazione di cui si diceva è un sentimento complesso e a sentire Nietzsche nessuno è bugiardo come l'uomo indignato. A volte pero' anche i filosofi sbagliano. Allo PSOE competeva la responsabilità di intercettare in tempo reale l'ondata di simpatia che la protesta alla Puerta del Sol di Madrid ha riscosso nel paese e purtroppo non l'ha fatto. Disagio e malessere pero' sono temi cruciali di cui la sinistra deve farsi carico sempre e comunque, appunto per non pagare il prezzo dell'indignazione.

 

RETE - Al di la dei gossip sulla gravidanza di Carlà Sarkozy e l'ennesima orribile figura di Berlusconi (ha snervato Obama con le sue ossessioni sulla dittatura dei giudici di sinistra), il G8 di Deuville ha dedicato una accurata riflessione al ruolo avuto dal web nella " primavera araba". Ormai si era intuito che internet avrebbe finito con l'avere un posto al tavolo dei grandi. Al summit l'idea di fare incontrare Capi di stato e di governo col gotha mondiale del web ha consentito di dare uno sguardo al futuro e di portare alla luce i grandi cambiamenti che interverranno nella società attuale e sull'economia mondiale grazie all'accresciuta importanza della Rete. Qualcuno ha scritto che un giorno ci faremo il G8 in casa, seduti davanti al computer. E' fantascienza, ma l'e-commerce, i nuovi modelli di business e le nuove tecnologie esigono già fin d'ora di essere seguiti e governati con molta attenzione per non cadere nella trappola dello spettrale universo orwelliano.

 
RICORDARE - Troppo a lungo la Serbia ha protetto il criminale di guerra Ratko Mladic per esultare alla notizia del suo arresto. Era un atto dovuto nell'intento di strappare il passaporto per l'Europa, non un gesto di vera pacificazione. Guai, dunque, abbassare la guardia. Ancora troppi emuli del baffetto austro-tedesco infestano l'umanità e se ne vanno in giro impuniti. Ma nessuno ci fa piu' caso, il passato è lontano e lo sterminatore degli ebrei è il protagonista di una colossale e sconcertante rimozione del simbolo del male assoluto che in meno di una generazione rischia di trasformare Hitler in un'icona pop stampata sulle t-shirt. "Non l'hanno fatto per noi, solo per i loro interessi", è stato l'amaro commento delle madri vittime del boia di Srebrenica. Ecco perché è indispensabile restare vigili, ricordare, ricordare sempre, affinché la memoria storica non affondi nei riti perversi della massificazione.