lunedì 22 maggio 2017

Briscola col morto

di Renzo Balmelli

 

CROLLO. Di questo passo fra qualche tempo sarà un miracolo se i so­cialisti europei riusciranno a incontrarsi per una briscola col morto. Crollo dopo crollo in Francia, in Germania, in Gran Bretagna e presto forse anche in Italia, dove le prospettive sono tutto fuorché rosee, non si capisce se il Partito Socialista, sia vivo o defunto. Intendendo per so­cia­lismo quello vero, quello genuino e non quella strana cosa che guar­da soltanto al centro anziché a sinistra, disorientando gli elettori e per­dendo le sue peculiarità. Poiché se il verbo di Macron tende a superare la divisione tra destra e sinistra, ciò non significa gettare via il bambino con l'acqua sporca e affossare un patrimonio storico e aspetti oltre modo positivi della grande tradizione politica e culturale di matrice socialista che meritano invece di essere preservati e non rinnegati

 

SGOMENTO. Che il mondo sia nel mirino di bande di Scrooge senza scrupoli dedite alla peggiore prevaricazione fisica e morale dell'uomo sull'uomo non lo scopriamo oggi. Ma che la criminalità organizzata, avvalendosi di vergognose complicità, sia riuscita a lucrare in modo in­de­gno sulle spalle dei migranti non fa che aggiungere orrore all'orrore per la sorte ingrata di chi cerca scampo dalla morte e non di rado fini­sce in fondo al mare. Ad amplificare lo sgomento concorre la scoperta che il turpe commercio avveniva al riparo di sigle “misericordiose” con la benedizione di personaggi “insospettabili” che indossavano indegna­mente l'abito talare. Non stupisce quindi che questa sia solo la punta dell'iceberg di una vicenda ignobile che diversamente dal romanzo di Dickens non conosce la redenzione.

 

RIFONDAZIONE. Senza la presenza di una sinistra ben strutturata e capace di ricominciare un nuovo ciclo, forte è il rischio che la destra reazionaria e lepeniana finisca col diventare la sola alternativa. E non sarebbe un bene per la democrazia. Sull'altro fronte, lo sappiamo, non guardano tanto per il sottile. Lo scampato pericolo in Olanda e Francia non tragga in inganno. Contro i populismi la partita non è finita e la durezza dei negoziati che si va delineando tra Londra e Bruxelles lascia intuire che la Brexit non sarà come una giornata ad Ascot tra dame e cavalieri in ghingheri. Nello scenario prossimo venturo potrebbero es­serci vuoti inquietanti, tentazioni e amnesie capaci di vanificare tante conquiste di cui la sinistra, che ne è stata l'artefice, deve farsi solerte guardiana attraverso un attento lavoro di rifondazione che tenga conto del presente, senza mai perdere di vista però i suoi valori e la sua identità.

 

CAOS. Non è la goccia che fa traboccare il vaso. Non ancora. Ma a Washington i primi a essere nel panico nelle stanze del potere sono i repubblicani, frastornati dalle quotidiane e imprevedibili improv­vi­sazioni del loro Presidente. I mormorii, le perplessità, le preoccu­pa­zioni ormai si odono a distanza. Dall' attacco frontale e vendicativo all' FBI, allo scambio di informazioni top-secret con Mosca all' insaputa dello staff, Trump non si priva di niente. Autorevoli esponenti del suo partito aspettano ogni giorno nuove pagine del caos trumpiano e sollecitano misure urgenti per riportare le cose sotto controllo. Ma l'inquilino della Casa Bianca non se ne cura. Intanto la popolarità del Presidente e' una spirale discendente che non contribuisce certamente a rasserenare il clima internazionale nel momento in cui da qualche parte sul pianeta c'è pure un bamboccione che si trastulla con gli ordigni missilistici e accarezza le bombe nucleari con pugno di ferro e cuore di ghiaccio. Insomma, con l'aria che tira, l'idea di essere in balia di dilettanti allo sbaraglio non è delle più rassicuranti!

 

MACCHIA. Ignoriamo come si declina “Arbeit macht frei” nella lin­gua che si parla in Siria. Ma è quella scritta raggelante posta all'ingres­so dei campi di sterminio nazisti la prima associazione che viene in mente alla notizia che in quel disgraziato Paese sarebbero stati ripri­sti­nati i forni crematori per cancellare le tracce degli oppositori. Voglia­mo usare il condizionale nella speranza che si tratti di un abbaglio e non della ricaduta nella voragine di un crimine efferato quale estrema disumanizzazione di una spietata guerra civile che si consuma non lontano dall'Europa. Stando a varie fonti sembra siano non pochi i “nemici” del regime scomparsi nel nulla, ragion per cui il Vecchio Continente, che di quelle pratiche funeree porta la macchia indelebile, ha ora il dovere morale di mobilitarsi più degli altri. Mobilitarsi nel solco del motto "mai più" onde accertare la verità sui soprusi, le violenze e le atrocità di ogni genere che se fossero confermate farebbero precipitare chi le ha tollerate in un abisso di depravazione.