Se è vero che non possiamo prevedere tutti gli eventi naturali, non meno vero è che una miglior prevenzione aiuterebbe a evitare molte tragedie annunciate.
di Renzo Balmelli
TRAGEDIA . E' surreale che mentre un nubifragio micidiale mette in ginocchio Genova e la Liguria, la maggioranza diffonda un effluvio di proclami celebrativi sulla crisi "che non si sente", il "Paese benestante" e "i ristoranti pieni". Chissà da che parte guardano. Forse nessuno di loro ha visto le immagini allucinanti della tragedia , frutto dell'incuria piu' che della fatalità. Si potrà obbiettare che l'erosione del territorio, gli argini che si sbriciolano, l'edilizia abusiva e gli incendi dolosi si trascinano da anni. Ma è un'ovvietà. Se è vero che è impossibile prevedere tutti gli eventi naturali, non è meno vero che una buona prevenzione aiuta a limitare i danni.
STILE . Sul fronte della crisi europea, dominata dall'indebitamento mostruoso della Grecia, vi sono altri fattori di rischio rappresentati da Italia e Spagna. Dal G20, Roma esce con il marchio di vigilata speciale di UE e Fmi. Ogni tre mesi dovrà sottoporsi a un test sull'attuazione delle riforme come si fa con gli scolaretti indisciplinati. Nell'emergenza lo stile conta, e Zapatero, da vero statista, ha dato un segnale di discontinuità che migliora la fiducia nei confronti di Madrid. Berlusconi, congelato dal complesso del numero uno, non si avvede che il suo tempo è scaduto e rifiuta l'idea di un passo indietro anche a costo di affrontare l'onta del fallimento.
DISSENSO . Leopolda sarebbe un bel nome per un romanzo fin de siècle . Abbinato al regolamento di conti in casa del Pd ha un suono stonato. A chi osserva da fuori risulta difficile credere che l'opposizione sia capace di litigare e scambiarsi velenose ripicche generazionali anche quando si prepara a vincere. Per carità, dissenso e dialettica interna sono il sale della sinistra che non conosce il pensiero unico di Silvio. Sarebbe tuttavia un gran peccato se amici e alleati, riuniti in una delle prime stazioni ferroviarie costruite in Italia, avessero clamorosamente sbagliato treno anziché dimostrare di avere una collaudata cultura di governo.
DESCO . Le oscillazioni dell'eurozona! Cosa volete che siano per chi si arrabatta con un dollaro al giorno. Un lusso da ricchi. La Terra ha raggiunto il capo dei 7 miliardi di abitanti e l'esplosione demografica pone enormi interrogativi etici sui modelli di sviluppo. Il mondo aggiunge posti a tavola, ma il desco non sarà mai imbandito per tutti allo stesso modo. La speranza che tecnologia e globalizzazione promuovessero una maggiore equità nella distribuzione delle risorse è rimasta nel cassetto. A questo ritmo la bimba indiana insignita del titolo simbolico di settemiliardesima abitante del pianeta imparerà presto a sue spese che gli ultimi non potranno mai essere beati se i primi si dimenticheranno di essere onesti.
SVOLTA. Dalla costa africana del Mediterraneo arrivano segnali contrastanti. Dietro le quinte dell'acerba primavera araba serpeggiano tensioni che sembrano diluire la novità e gli entusiasmi rappresentati all'improvvisa richiesta di democrazia da parte di quei popoli a lungo sottomessi. In Tunisia vincono gli islamici moderati, è una scelta legittima, ma la via appropriata per realizzare il cambiamento invocato dalle masse resta una decisa svolta laica. Il desiderio di voltare pagina pare invece infrangersi contro cio' che ancora resta dei vecchi regimi che di fronte alla storia che avanza mal sopportano l'idea di rinunciare ai privilegi feudali.
SPIRAGLIO . Non è stato un voto unanime, ma è significativo che la Palestina sia stata accolta nell'Unesco, a dispetto del fronte del no, delle astensioni e delle inevitabili controversie sui torti e le reciproche ragioni nella turbolenta scacchiera del Medo oriente. Certo, non è che un inizio e per giunta difficoltoso, con mille risvolti politici, diplomatici, e psicologici. Ma se non altro d'ora in poi questo lembo di terra che non conosce pace figurerà almeno su una mappa ufficiale, quella dei siti storici, e avrà un suo primo ruolo riconosciuto nella comunità internazionale. E' difficile dire se seguiranno altri passi sulla via del riconoscimento da parte dell'ONU. A esso si frappongono ostacoli di ogni genere. Ma intanto grazie all'iniziativa dell'Organizzazione mondiale per la cultura si potrà forse dare piu' forza allo spiraglio che si è aperto dopo la liberazione del soldato Shalit.