mercoledì 28 settembre 2011

Tutto bene, Madame

Raccontano i maligni che l'altra sera a Palazzo Grazioli Berlusconi e compari canticchiassero "Tout va très bien Madame la Marquise" . . .

di Renzo Balmelli  

 

ISOLAMENTO. Raccontano i maligni che l'altra sera a Palazzo Grazioli Berlusconi e compari canticchiassero "Tout va très bien Madame la Marquise". Bene per chi? Per loro forse, cariatidi di un potere in disfacimento, ma certo non per il Paese, dove in effetti non c'è quasi nulla che vada per il verso giusto, né in politica, né in economia. Per sette miseri voti sul caso Milanese la maggioranza resiste e si aggrappa all'istinto quasi animalesco di sopravvivenza mentre il governo sembra avviato inesorabilmente alla paralisi e a un pericoloso isolamento. Dallo sgarbo di Obama, che omette di ringraziare Roma per il ruolo svolto in Libia, al declassamento del rating , che è un declassamento di Palazzo Chigi, cio' che il mondo vede è l'immagine di un'Italia sfigurata e resa inaffidabile dalle vistose inadempienze e dalle faide interne alla maggioranza.

 

TRINCEA. Siamo probabilmente agli sgoccioli e il quadro che il Cavaliere offre ai fedelissimi è quello di un uomo provato da una lunga guerra di trincea. Ma quale? Ovviamente la sua: una trincea, esclusiva, privatissima, scavata non certo per produrre atti eroici a favore della comunità, ma solo per condurre l'estenuante battaglia contro i magistrati, senza nessun riguardo per i veri problemi del Paese. Non c'è altro nel bilancio. Le speranze di cui si era fatto portatore - a parole, mai nei fatti - oggi si sono dissolte negli scandali e nei comportamenti indecorosi. Potrebbe ancora riscattarsi se volesse, facendo all'Italia l'unico favore possibile, le sue dimissioni. Dimostri almeno una volta, uscendo allo scoperto, di avere il coraggio civile e le doti morali che un simile passo richiede.

 

MISS. Nell'Italia della televisione qualcosa non funziona per il verso giusto. A inceppare il collaudato ingranaggio che crea consenso di massa non sono soltanto gli editoriali a senso unico del TG UNO, ormai smascherati dalla commissione di vigilanza, ma addirittura i grandi eventi nazional-popolari come Miss Italia che senza il solito contorno di gossip, drammi e svenimenti non è riuscita a fare il pieno di ascolti. Lo spettacolo - ha scritto Aldo Grasso - "è stato il piu' noioso dopo il big bang". Frotte di massmediologi stanno spaccando il capello in quattro per sviscerare i motivi dell'improvvisa disaffezione ma dovranno scavare a fondo. "Dio è morto" - diceva Woody Allen – "e anch'io non sto tanto bene". Se nemmeno sessanta belle ragazze riescono a scuotere l'apatia della gente, provata dall'indecorosa rappresentazione della classe dirigente, forse è tempo che qualcuno corra al capezzale del Belpaese.

 

SCHIAFFO. La Svizzera andrà presto alle urne per rinnovare il Parlamento e nel fuoco della campagna elettorale, tesa come non mai, l'UDC del tribuno Blocher, decisa a governare la Confederazione con piglio autoritario, cerca voti facili con la solita accozzaglia di slogan e manifesti di pessimo gusto contro gli stranieri. Ma gli spauracchi della destra nazionalista sugli immigrati, che a suo dire sono la rovina del Paese, crollano come fuscelli alla prima verifica. Capita di leggere la formazione di una squadra di Zurigo che ha fatto felici i suoi tifosi vincendo un derby per sette a zero. Autori dell'impresa Bytici, Crusi, Fusco, Delidimou, Paramanthan, Georgis, Muhaxheri, Dehkill, Buniaku, Roccuzzo, Gigli, e l' allenatore Giandomenico. Mancavano Mazzoleni, Mangiafico, Tiralosi. Che schiaffo ai cattivi maestri, ai predicatori di sventure.

 

ROM. Già alla ribalta della cronaca per i suoi deliranti spropositi, il "Movimento per un'Ungheria migliore" negli ultimi tempi si è reso responsabile di assalti ai nomadi che hanno sollevato l'indignazione della comunità internazionale. Cosa si intenda per "migliore" nel linguaggio della destra estrema che sfila tra fiaccole fumiganti al grido "zingari assassini" è un mistero insondabile. E ancora non è finita. Nella prevaricazione dell'uomo sull'uomo, l'ultima iniziativa choc prevede l'apertura di cantieri di "pubblica utilità" in cui i Rom, per non perdere i sussidi, sono in pratica costretti ai lavori forzati. E' un tipo di propaganda di cui la nazione magiara subisce l'assedio nel momento in cui la democrazia locale pare in affanno. C'è di che allarmarsi nel paese che ha conosciuto le barbarie nazista e comunista che ne hanno segnato la storia con tracce indelebili. No davvero, Molnar e i ragazzi della via Pal non abitano piu' qui.

 
ANOMALIA. Nel rinfacciarsi i torti, israeliani e palestinesi hanno omesso di confrontarsi sulle ragioni reciproche. L'avessero fatto, se entrambi avessero riconosciuto il diritto di ognuno di vivere all'interno di frontiere sicure, senza considerare l'altro alla stregua di un usurpatore, forse la storia avrebbe preso un altro indirizzo. E' invece motivo di rammarico che il processo di pace in Medio oriente, anziché farsi contagiare dall'ottimismo della primavera araba, si impantani nelle rappresaglie, negli svolazzi della diplomazia, nei veti dell'ONU e nella sorprendente giravolta elettorale della Casa Bianca sul riconoscimento dello Stato palestinese. Fino a quando tale anomalia non verrà cancellata, questa parte del mondo resterà una polveriera carica d'insidie per la stabilità dell'intera regione. Attendere ancora è un lusso che le due popolazioni, condannate a trovare un terreno d'intesa su cui convivere, non possono permettersi.