lunedì 24 novembre 2008

Cucù! Sono il cav. Degrado

A Villa Madama, la piccola Versailles del Pdl, la destra si diletta a cenare in “petit comité”, come usava ai tempi del Re Sole. Nel tintinnare dei cristalli è forte, irresistibile, la tentazione di spargere discredito sull’opposizione e di millantare all'inverosimile i propri successi. Tuttavia, a dispetto dei riti di Palazzo, la crisi non resta fuori dalla porta .

di Renzo Balmelli
EROSIONE - L’Italia, al pari degli altri paesi , sta vivendo un momento difficile che minaccia di peggiorare in modo esponenziale. La maggioranza “ bulgara” oltre a non mantenere le promesse elettorali ormai non riesce a incanalare il malumore che serpeggia nel paese. Berlusconi in questa fase delicatissima ha scelto di “governare da solo”, attraverso decreti legge che di fatto escludono il concorso di deputati e senatori. Ma il pugno duro non arresta l’erosione della fiducia oltre che del potere d’acquisto. La luna di miele con i cittadini sta vivendo un passaggio critico ed il consenso è sceso di quattro punti, un calo sensibile per chi veleggiava dall’alto di percentuali imbarazzanti. Il premier cerca vie d’uscita e tiene aperto il fronte della conflittualità per isolare il sindacato più importante, la Cgil, indicandolo all'opinione pubblica come un ostacolo intollerabile alle riforme. All’occorrenza potrà cosi’ crearsi un nemico interno, un alibi’ di comodo, su cui scaricare le responsabilità del proprio fallimento. Anche l’ultimo “ exploit” del ministro Renato Brunetta ( “ i fannulloni stanno a sinistra) rientra in questa strategia sfascista priva di lungimiranza. In bocca a colui che si professa “socialista” senza averne i titoli, la sciocca provocazione diventa - rubando la battuta a Massimo Cacciari- una vera “ catastrofe estetica”.

INCOGNITA - Al cospetto dello tsunami che sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale, nelle stanze dei bottoni i potenti di turno si muovono in ordine sparso, incapaci di proporre soluzioni originali e coraggiose. Per la verità non è una storia nuovissima. Già nel settecento, l’epoca in cui è ambientato “ Il grande gioco”, l’affascinante romanzo dello svizzero Claude Cueni che narra la vita di John Law, inventore delle banconote, accadde qualcosa di analogo, sebbene in condizioni sociali molto piu' devastanti. Il geniale e spregiudicato finanziere scozzese, anticipatore del nostro presente, creo’ l’illusione che fosse possibile strappare alla fame masse di servitori della gleba con l’ausilio di un semplice pezzo i carta. E all’inizio ci riusci’. In realtà il suo progetto di “ finanza creativa” dopo un avvio promettente fini’ col produrre una spaventosa inflazione. Esattamente come le ipoteche americane, le famigerate “subprime” prive di qualsiasi copertura , che hanno originato la catastrofe che stiamo vivendo. Appena il fenomeno fu evidente i risparmiatori dell'epoca si liberarono in tutta fretta di titoli che non valevano piu’ niente e il sistema fece bancarotta. Ne piu' ne meno come oggi. Tra miserie e splendori, i calcoli dello scozzese avevano trascurato un’incognita fatale: l’imprevedibilità della natura umana che nessuna teoria finanziaria, per quanto audace, puo’ controllare. Se la realtà a volte supera la fantasia, il libro di Cueni ( Tropea editore) ne è la dimostrazione evidente.

INGERENZA - Al Vaticano non basta avere nell' Italia un ligio protettorato affidato alle cure del proconsole Silvio. Il sipario non era ancora calato sulle elezioni americane che già la Santa Sede iniziava le grandi manovre per esorcizzare la svolta liberal della Casa Bianca. Se non fosse un’espressione troppo cruda - ha scritto Massimo Franco sul Corriere della Sera - si potrebbe parlare di “ guerra preventiva”. I punti di maggior divergenza confluiscono sui temi delicati come aborto, eutanasia, bioetica.Ce n’é abbastanza per ritenere che il Vaticano, spaventato dal fantasma della" deriva culturale e del relativismo morale", diffidi di Obama e del suo staff nel timore che si ispiri al modello politico della Spagna socialista di Zapatero. La diplomazia d’oltre Tevere farà dunque del nuovo presidente un osservato speciale, pero’ secondo codici che finiscono per essere un avvertimento esplicito a quanti, sotto il cielo di Roma , guardano a Obama come un modello etico oltre che politico. Se non è ingerenza questa!

CUCU’ - A quando un vertice con secchiello e paletta? Per ora il premier si è divertito a giocare a nascondino con una esterefatta Angela Merkel. La cancelliera, da compita lady di ferro berlinese, ha risposto al “cucu’” del Cavaliere in quel di Trieste allargando le braccia in un gesto che la diceva lunga sul suo imbarazzo. Ma c’é da scommettere che Silvio ha in serbo altre sorprese. L’ennesima trovata di Berlusconi con i «grandi» della Terra ha fatto il giro delle capitali dove ormai fioriscono gustose previsioni sul prossimo siparietto dell’incontenibile inquilino di Palazzo Chigi. Se davvero, com'é sua intenzione, riuscirà a fare incontrare Obama e Medvedev a Pratica di Mare, sarà in spiaggia - si dice in giro - in spiaggia a costruire castelli di sabbia. D’altronde in un governo che preconizza il ripristino del grembiulino a scuola, era inevitabile, quasi freudiano, che sbocciasse l’irrefrenabile pulsione a tornare bambini. Con il massimo rispetto per tutti gli altri bambini, quelli veri!

DEGRADO - “Nonostante la retrorica del maestro unico, l’insegnamento scolastico è a un livello migliore in Italia che altrove. Ma si sprecano le risorse”. A parlare cosi’ è Paolo Macchiarini, toscano di Pisa, 50 anni, il chirurgo che ha eseguito il primo trapianto al mondo di una trachea rigenerata da cellule staminali del ricevente e quindi a zero rischi di rigetto. Straordinario, eccezionale. Solo che il rivoluzionario intervento, anziché in patria, è stato eseguito a Barcellona dove, diversamente da quanto accade nel Bel Paese, la ricerca non è in mano ai “ baroni” del potere. Il professor Macchiarini è uno dei tanti cervelli in fuga che solo all’estero hanno potuto continuare a inseguire il loro sogno di studio e ricerca. I tagli della Gelmini, l’Università in affanno rendono l’esodo una scelta spesso obbligata, ancor piu’ spesso condizionata. Sul sito di Repubblica, promotrice in questo periodo cruciale di una coraggiosa iniziativa per individuare i guasti del sistema, in pochi giorni sono stati già oltre duemila i racconti di coloro che sono partiti per sfuggire al degrado e alle bizze di una mentalità nepotista che ha perso il contatto con i cittadini.