lunedì 8 luglio 2013

Hack, una grande scienziata, ma anche una grande donna

SPIGOLATURE 

di Renzo Balmelli 

 PRESTIGIO. Una grande scienziata, una grande divulgatrice, ma anche una grande donna. Anticonformista per vocazione, Margherita Hack, la signora delle stelle, è morta a 91 anni dopo avere contribuito al prestigio dell' Italia con il suo impegno civile e culturale rigorosamente laico e le sue crociate per la libertà. Per queste sue posizioni, oltre alla radicale presa di distanza dal berlusconismo, la celebre astrofisica, che ha fatto dell'antifascismo una battagliera ragione di vita, non era di sicuro tra i personaggi più amati dalla destra. Poco importa. Con la sua attività la Hack ha aiutato molte persone a capire il senso della vita e l'asteroide che le è stato dedicato ne ricorderà le battaglie volte ad assicurare l'evoluzione nei vari campi del sapere.

 STABILITA'. Aggiungi un posto a tavola e una stella alla bandiera, la numero 28. Con l'annessione della Croazia cambiano le frontiere dell'Europa dopo un'odissea negoziale durata più di vent’anni. Con questa storico passo non è che l'UE abbia tutto d'un colpo risolto la crisi d'identità che la attanaglia. Ma se non altro, e non è poco, l'adesione di Zagabria è uno schiaffo salutare agli scettici e un argine alle mai sopite spinte del nazionalismo, già causa di tanti dolori nelle repubbliche dell'ex Jugoslavia. Nella popolazione l'entusiasmo è contenuto, ma in genere prevale la convinzione che l'intesa possa portare al Paese maggior stabilità. E che dall'Italia sia arrivato un capolavoro del Caravaggio non è solo un bel regalo dei vicini, ma pure un gesto altamente simbolico

 RISCHI. Era fin troppo ovvio che la primavera araba, col suo esaltante carico di fermenti innovativi, non potesse esaurirsi nella ragnatela di scelte teocratiche e fondamentaliste quanto meno discutibili. Ciò che sta avvenendo al Cairo, in piazza Tahrir, non è quindi soltanto una alzata di scudi contro il fragile presidente Morsi, ostaggio dei Fratelli Mussulmani, ma un ritorno di fiamma delle spinte laiche, liberali e progressiste sulle quali gli attuali detentori del potere avevano provato a mettere la sordina. Ma è altrettanto ovvio che l'Egitto, nazione guida dell'intera regione, si trova ora esposto a rischi incalcolabili in grado di minare ciò che resta della sua stabilità e in pari tempo di avere effetti devastanti anche al di fuori del mondo arabo e sulla tenuta dei delicati equilibri internazionali.

 TEATRINO. Soffocata dai pizzi di Ruby Rubacuori, la parabola del Pdl, che per certi versi è l'impietoso ritratto della Seconda Repubblica a conduzione berlusconiana, si avvia verso un triste finale di partita tra faide interne, convulsioni e tensioni insuperabili. Presagio di furiosi temporali estivi, la successione dinastica da Silvio a Marina e il ripescaggio in extremis di Forza Italia sono il segno di una crisi irreversibile che le umilianti condanne inflitte all'ex premier hanno reso ancor più vistosa. Resta da chiedersi se lItalia abbia meritato tutto ciò. La risposta è chiaramente "no". Senza il teatrino mediatico-televisivo di cui è stato indebitamente gratificato, di Berlusconi non si sarebbe più sentito parlare già da un pezzo.

 MORALE. Che il " si " epocale della Corte suprema americana alle nozze omosessuali fosse destinato a scatenare gli animi era ampiamente prevedibile. Ci sono però modi e modi per affrontare la discussione nel rispetto dei diversi orientamenti senza scadere nel trivio da balera. Che in Italia il salto di qualità non sia sempre facile ne a livello politico ne nel linguaggio lo evidenziano le invettive di Giuliano Ferrara contro gli "squallidi puritani" anti Berlusconi. La provocatoria e beffarda sceneggiata del direttore col rossetto stride tuttavia con il titolo del suo giornale in cui a corredo dell'editoriale sulla questione gay, il classico " oggi sposi" viene rimpiazzato dal becero " oggi froci". A volte c'è davvero un oceano tra le due sponde dell'Atlantico quando si pratica la morale a doppio taglio.

 MISS WENDY. Quando la realtà supera la fantasia. Come Mr Smith, che al cinema piegava i baroni di Washington con la sua torrenziale oratoria, anche miss Wendy Davis ha avuto la meglio al Senato del Texas , battendosi per le sue ragioni senza mai smettere di parlare. A vederla in piedi nell'aula occupata da colleghi distratti, sembrava di rivivere le mitiche inquadrature del celeberrimo film . Solo che quelle erano scene vere, durante un infuocato dibattito sull'aborto. Senza mollare il microfono per 13 ore e senza potersi sedere, la senatrice democratica, diventata la nuova eroina degli Stati Uniti, ha lottato fino allo stremo e vinto la sua partita, firmando un'impresa che di sicuro non sarebbe dispiaciuta a Frank Capra, il regista delle cause impossibili.

 IMBARAZZO. Se già non è stato fatto, coi tempi che corrono è ora di aggiornare il monito che nelle caserme metteva in guardia dalle spie venute dal freddo. Secondo un canovaccio che forse neppure John Le Carré, maestro delle spy story, sarebbe riuscito a immaginare, ormai non è soltanto il nemico che ci ascolta, ma addirittura l'amico fedele, nientemeno che lo zio Sam in persona, colto in fallo a frugare nelle segrete stanze europee. Come cantava il pianista di Casablanca, quella degli amori controversi e traditi è una vecchia storia, ma sempre valida, anche se poco edificante. A restarci doppiamente male sono stati i populisti elvetici che tifavano per Erich Snowden senza sapere- ironia della sorte- che l'ex agente della Cia ha una pessima opinione della Svizzera. L'eccesso di zelo a volte sconfina nell'imbarazzo diplomatico.

 FATICHE. E' nata in Italia 10 anni fa, ma da genitori nordafricani, e per questa ragione pur essendo una promessa del nuoto sincronizzato le viene impedito di gareggiare. Nel solco dello sdegno sollevato dal caso della bambina tunisina, mortificata nelle sue aspirazioni dalle contorte interpretazioni del diritto di cittadinanza, giunge a proposito l'antologia "Bastarde senza gloria" (Ed. Sartoria Utopia) alla quale hanno partecipato nove tra le voci poetiche più forti della scena italiana contemporanea. Nel volume confluiscono testi rabbiosi, comici, civili, vitali, tragici e non poteva esserci modo più appropriato della poesia impegnata per testimoniare quanto sia urgente il bisogno di comunicare rivolta e resistenza contro i soprusi e le solite fatiche di migranti e diversi.