giovedì 9 maggio 2013

Autobiografia (segreta) di una nazione

di Renzo Balmelli


SEGRETI. Quando, come sottolinea Napolitano, sulla sua opera si potranno esprimere valutazioni più meditate, nella biografia di Andreotti, che è poi l'autobiografia di una nazione, mancherà comunque sempre il capitolo cruciale: quello dei mille segreti della Prima Repubblica che il sette volte premier si è portato nella tomba. Tanto da venire raffigurato nella vignetta del geniale Giannelli mentre bussa alla porta di San Pietro con la scatola nera sottobraccio. Dire che la scomparsa di colui che Cossiga, con le poco cristiane sciabolate in uso nel suo partito, definì un grande statista non dell'Italia, ma del Vaticano, segni il commiato definitivo da un'epoca turbolenta delle italiche vicende è dunque prematuro. Senza mai negarsi una battuta fulminante, sempre ironico, cinico, e odoroso di incenso, ora bisognerà capire quanto resta della sua eredità nella prosecuzione, con altre sigle, del compromesso storico uscito dal travaglio elettorale. A tale proposito, tra i necrologi se ne trova uno che può apparire malizioso o irriverente, ma dal taglio molto andreottiano. Dice : " Ciao Giulio, riposa in pace, la tua Dc è tornata". Lui, che i suoi polli li conosceva bene, dall'aldilà abbozza il solito sorriso beffardo. Oggi come ieri il potere logora soltanto chi non ce l'ha.



RITIRO. Al di la dei musi lunghi del matrimonio d'interesse , non occorreva scrutare la sfera di cristallo per intuire che l'intesa Pd/Pdl se non proprio appesa a un filo si regge su un precario equilibrio da rinegoziare quasi tutti i giorni a prezzo di snervanti trattative. La Grosse Koalition all'italiana è una caldaia ribollente nella quale si incontrano e scontrano posizioni difficili da conciliare pur tenendo conto degli inderogabili sacrifici richiesti dall'interesse superiore del Paese. Allo scopo di fare "spogliatoio", Letta ha maturato il progetto di portare i ministri in ritiro spirituale, guadagnandosi subito dalla satira, feroce quanto basta, l'appellativo di Sacchi, l'allenatore preferito di Berlusconi. Taluni, nel clima rievocato dalla scomparsa del Divo/Belzebù, fanno invece gli scongiuri ripensando ad altri esercizi assai meno fraterni ed ecumenici nell'eremo di Todo Modo, l'inquietante film di Elio Petri liberamente ispirato dal racconto omonimo di Sciascia su un'infinita sete di potere.


© Marco Vuchich - www.arcoiris.tv<http://www.arcoiris.tv/>





INDECENZA. In un paese civile - ed è lecito supporre che gli Stati Uniti lo siano - a due anni si ha il diritto di vivere, non di morire ammazzata dal fratellino di cinque, intossicato dalla cultura della carabina. All'indomani della bruciante sconfitta di Obama al Senato sul controllo delle armi, l'agghiacciante episodio che ha sconvolto il Kentucky evidenzia la gravità del fenomeno, causa di continue tragedie. Come non bastasse l'istigazione alla violenza e alla giustizia fai da te, lascia allibiti la spregiudicatezza delle fabbriche che producono "linee" di Winchester e pistole studiate apposta per accalappiare i ragazzini. E non meno grave è l'incoscienza dei genitori che per un criminoso spirito di emulazione regalano fucili veri, capaci di uccidere, ai loro pargoletti incolpevoli. E magari hanno pure l'indecenza di chiamarla libertà!



BRODAGLIA. A imitazione di quello di Flaiano a Roma, specchio dell'ipocrisia e del qualunquismo, se un marziano sbarcasse oggi nel Bel Paese , in capo a pochi giorni se ne andrebbe in preda allo scoramento dopo avere visto, letto e ascoltato cosa i terrestri sono in grado di produrre in fatto di infamie. La violenza che corre sul web, così come un tempo il terrore correva sul filo, è un frullatore degli istinti più riposti in cui si mescolano razzismo, maschilismo becero, rigurgiti fascistoidi, omofobia e codardia omertosa. Nefandezze che trovano il loro alimento nella brodaglia del peggior leghismo alla Borghezio e della destra oltranzista. Un impasto nauseante che riesce a produrre quantità industriali di blog sui "giornali di famiglia", in cui, non per scherzo, si irride (sic) "all'Italia succube dei negri e dei froci"!



EMERGENZA. Siamo tutti Ilaria, Alessandra e Chiara, le ultime tre vittime del femminicidio che insanguina le cronache. E siamo tutti - aggiunge il Corriere della Sera autore della pregevole iniziativa- " le donne stuprate, prese a calci e pugni fino a perdere il bambino che portavano in grembo". In pari tempo dobbiamo essere tutti , senza reticenze, a fianco di Laura (Boldrini), Josefa (Idem) e Cécile (Kyenge) unite e determinate, nelle loro funzioni istituzionali, ad arginare gli abusi contro le donne e qualsiasi altra forma di prevaricazione, pure sulla rete. Ciò a cui stiamo assistendo - parole di Livia Turco - è diventata una emergenza sociale che riguarda l'identità maschile, non singoli casi patologici; una vera e propria strage che da troppo tempo si consuma nell'indifferenza e complici silenzi.



CLOWN. Se il discorso cade sui clown in politica, in Italia nessuno ci fa più caso. Ci si abitua a tutto. La cosa è invece meno scontata in Gran Bretagna, dove le urne hanno consegnato ai "pagliacci" indipendentisti dell'UKIP, come li aveva sbrigativamente apostrofati il premier conservatore David Cameron, un successo di tale ampiezza da preoccupare seriamente l'establishment. Il maggior motivo di inquietudine è che la crescita di questo movimento anti europeo e vagamente xenofobo, rappresenta una vittoria basata sul fatto che attualmente milioni di votanti sembrano pensarla esattamente come il suo leader Nigel Farage, populista dell'ultima ora votato al mito dell'isolamento, poco splendido e molto egoista. Per gli ideali dell'Europa si prospettano tempi duri.



SARACINESCA. Chi mosso da meschini calcoli di bottega e di opportunismo elettorale vagheggia il ritorno all'Europa delle porte chiuse non solo si oppone al progresso, ma oltraggia anche una civiltà millenaria che dall'antichità ai viaggi nello spazio è giunta a definire una fitta ragnatela di collegamenti senza i quali l'umanità sarebbe infinitamente più povera. Ogni qual volta il dialogo è stato interrotto dalle smanie di conquista, dalle camicie nere e brune, la parola dalla mente e dal cuore è passata alle cannoniere con gli esiti che tutti conosciamo. Il passaggio continuo , senza frontiere artificiose, che ha permesso alle varie culture di incontrarsi e amalgamarsi ha forgiato la coscienza dell'Europa moderna formatasi nel dopoguerra sui valori inalienabili del libero scambio delle idee. Gli uomini illuminati hanno bandito le guerre dal Vecchio continente, ma ogni ottusa velleità nazionalista, ogni saracinesca abbassata, è un balzo a ritroso nell'oscurantismo.