Un piccolo passo indietro per B.
Un grande passo avanti per l'I.
di Renzo Balmelli
COLLUSIONI. Berlusconi fa un passo indietro. Parafrasando l'astronauta Armstrong quando mise piede sulla luna, verrebbe da dire: un grande passo avanti per l'Italia. Vorremmo ben vedere. Ci mancherebbe altro che riproponesse la sceneggiata del predellino, con tutto quel che capita nel Pdl. Tra gli scandali e le collusioni mafiose in cui sono coinvolti i suoi Presidenti di Regione e i suoi assessori da Reggio a Milano , pare di leggere la versione trash-pulp del libro Cuore. Seduto sulle macerie, con quel gesto il Cavaliere spera forse di guadagnarsi l'aureola di grande statista che sa sacrificarsi per il bene del Paese. E magari c'è anche qualcuno disposto a credergli.
ESTREMISMO. E' incredibile che a quasi 70 anni dalla fine della guerra si parli ancora di svastiche e di nazismo. Eppure il fenomeno, che dura ormai da anni, sta prendendo una piega tale da non essere attribuibile soltanto a quattro esaltati. Da qualche tempo il dilagare dell'estremismo di destra ha assunto le sembianze di una vera e propria internazionale che si organizza e allaccia contatti su internet , portando il suo folle messaggio nei posti più impensati, perfino nell'esercito più pacifico al mondo, quello svizzero. La scoperta ha gettato nello sconforto i politici di Berna, allarmati quanto i loro colleghi di tutta Europa dalla prepotente rinascita di una ideologia bacata, segnata dall'antisemitismo e dal razzismo, che alla lunga potrebbe diventare una minaccia alla sicurezza nazionale se la si lasciasse fare impunemente come fu il caso dopo Weimar.
RIVALSA. Non ha dubbi Toni Morrison, scrittrice fiera della sue origini afro-americane, premio Nobel per la letteratura: le prossime elezioni sono ancora una questione di razza. Dopo l'allarmante deriva del Tea Party, a destra si è preferito non più evocare l'imbarazzante argomento durante la campagna elettorale. Si può tuttavia scommettere che il passo falso di Obama in televisione non sarà certo dispiaciuto a chi nell'America profonda medita da quattro anni propositi di rivalsa verso il Presidente e " la sua gente", facendo leva su un diffuso e bianco risentimento nostalgico. Rinfrancato dalla controprestazione del suo avversario, Romney già si sente alla Casa Bianca. Ma nella politica degli States non bisogna dare nulla per scontato, nemmeno i sondaggi. Tanto più , secondo il paradosso di uno scanzonato cronista, che per la corsa alla presidenza i pronostici è meglio farli dopo.
EROSIONE. Il potere- si sa - logora chi non ce l'ha, ma anche chi ne ha troppo e da troppo tempo. Se Hugo Chavez, rieletto per un quarto mandato, vuole evitare al Venezuela di finire come la gerontocrazia di Cuba, che paralizza il Paese, margnalizza le nuove generazioni e incarcera i dissidenti, dovrà per forza cambiare registro. E non considerare il suo generoso sfidante, Henrique Capriles, soltanto come la foglia di fico per dare una parvenza di " democrazia* alle elezioni. Il 45% dell'opposizione non è poca cosa , ed esprime comunque , pur facendosi largo con molta fatica, la voglia di cambiamento di un Paese desideroso di recuperare la sovranità popolare. Al di la degli slogan, che non sono riusciti a tramutare la sua ennesima vittoria in un trionfo, l'erosione dei consensi - quasi dieci punti in percentuale - dovrebbe dare da pensare a Chavez e fargli capire da qui al 2019, quando avrà fine il suo regno, che senza la carica ideale di cui si son perse le tracce, gli enormi proventi dell'industria petrolifera da soli non bastano a dare un senso compiuto al " socialismo bolivariano del XXIesimo secolo".
RUOLI. Nella Tunisia culla della primavera araba il clima rispecchia quello di stagione - l'autunno- presagio di un brutto inverno per la condizione femminile, tuttora segnata, nonostante le speranze di una svolta epocale, dai preconcetti sulla donna subalterna all'uomo. La linea di demarcazione tra ll passato e la modernità intesa quale reale espressione della volontà popolare si è bruscamente lacerata a causa della inverosimile vicenda di una giovane che anziché ottenere giustizia, prima è stata stuprata dai poliziotti e ora è indagata per "offesa al pudore". Nell'inquietante ribaltamento dei ruoli tra vittima e carnefice si ripropone il confronto tra il paese progressista e l'ala integralista sui cui pesa la visione conservatrice e religiosa.
INERZIA. In Italia si parla molto di rottamazione. L'espressione è entrata di prepotenza nel gergo politico che fa da sfondo ai preparativi delle primarie e delle prossime elezioni del 2013. Sinceramente non è un bel concetto in quanto evoca l'immagine, del tutto fuori luogo e irrispettosa nei confronti della gente per bene , di una nazione simile a uno sterminato cimitero di carcasse d'automobili. Rottamare chi e cosa? Al posto di un verbo così drastico , distruttivo , senza speranze , forse sarebbe stato meno infelice riproporre il più confortante " riformare" che se non altro tiene aperto un filo di speranza. Ma anche il termine " riforma", considerata l'inerzia della classe politica contro i vizi peggiori, dalla corruzione al malgoverno, sembra ormai molto debole. Nel corso degli anni se n'è talmente abusato, , il più delle volte in modo inconcludente, da snaturarlo del suo significato originale fino al punto da farlo diventare un motto effimero, privo di sostanza.
DISASTRO. Sarebbe fare un onore immeritato alle smorte figure che spasimano in cambio di un invito, scomodare il Satyricon e la Dolce vita per fotografare i frequentatori dei bizzarri party capitolini di oggi. Vederli vagare travestiti da maiali tra nauseabondi addobbi escrementizi, riuscendo chissà come a ingannare il tempo e loro stessi , essi sono lo specchio implacabile di una società parassitaria popolata da gente che si culla in una fatua fiera della volgarità per riempire il vuoto della sua esistenza. Fatti loro - verrebbe da dire - squallide storie del peggior gossip che però cessano di essere un evento privato e diventano un danno per l'intera comunità quando di mezzo ci sono i soldi pubblici, le tasse pagate dai cittadini, saccheggiate senza scrupoli , con un comportamento inammissibile e criminoso, per il sollazzo di una banda di sfaccendati in festini senza etica . Di fronte al disastro, Napolitano invoca una scossa morale per restituire dignità alla politica, mentre Monti parla di immagini inqualificabili appartenute a una Italia vecchia. Che però tanto vecchia poi non è. Perché è quella che il premier ha trovato a Palazzo Chigi, lasciata li da chi l'aveva preceduto.