venerdì 5 marzo 2010

Che folli propositi !

di Renzo Balmelli
NUCLEARE - Ecco di nuovo l’Obama originale, il premio Nobel per la Pace deciso a chiudere la partita del ricatto nucleare. Un giorno si spera non troppo lontano, a rimpiangere gli arsenali dell’Apocalisse resteranno forse solo gli irriducibili Stranamore con la Colt fumante, convinti che la guerra sia la prosecuzione della diplomazia con altri mezzi. Per noi abitanti della Terra, per quei quasi sette miliardi di esseri umani che continuano a ballare su migliaia di bombe atomiche generate dall’equilibrio del terrore, la messa al bando delle testate sarebbe la liberazione da un incubo. Ma già la reazione piu’ retrograda ha messo le mani avanti : è da ingenui pensare a un mondo senza ordigni atomici. Che folli propositi!

DILETTANTI - Puo’ darsi che il comando berlusconiano, corrazzato da un inaudito potere finanziario, riesca persino nell'assurdo tentativo di strappare il rinvio delle elezioni in modo da cavarsela senza pagare dazio dal disastro delle liste. Ma nessun miracolo mediatico, nessun esercizio di cosmesi retorica, potrà mai cancellare il marchio del ridicolo in cui è affogato il Pdl, ormai in piena crisi di identità. Ai cittadini è stato offerto il misero spettacolo di una sciatteria senza fine. Suppergiu’ lo stesso pressapochismo con cui questa classe dirigente, pronta a scannarsi per una poltrona, ha affrontato i piu' importanti problemi del paese lasciandoli mestamente insoluti. Sullo sfondo della doppia bocciatura lungo l'asse Lombardia-Lazio, le testate di famiglia , trovatesi in grande imbarazzo , hanno pure provato ad accreditare l’astrusa teoria del complotto “ comunista” sollevando una ridda di ironici commenti. Se complotto c’è stato, è quello del Pdl contro se stesso. A proposito delle liste Stefano Folli ha trovato una definizione che calza alle perfezione per rendere l’immagine della destra che si va sfarinando: l'azione di legalità è stata come mettere un bastone in un alveare”. E di questo dovrebbero preoccuparsi i cittadini: sapere l’Italia in mano a una banda di dilettanti allo sbaraglio.

GIUSTIZIA - E’ scorretto cercare fuori dai Palazzi i responsabili della corruzione. La parte migliore della società civile, ossia la stragrande maggioranza, non ha nulla a che vedere col malcostume e la devastante Tangentopoli che resta circoscritta ai piani alti del potere in carica. Chi cerca comode vie di fuga dallo scandalo altera la realtà e offende le persone per bene che non si riconoscono nel regime delle ruberie. Se davvero vuol fare tesoro della lezione, anziché delegittimare i magistrati, la maggioranza dovrebbe piuttosto spiegare come intende utilizzare i tre anni che mancano alla fine della legislatura per portare in aula almeno una riforma che non sia ad personam. Dopotutto sarebbe ora di contraccambiare con un gesto concreto l’ampio mandato ricevuto dagli elettori e rimasto fino a oggi tristemente disatteso. Altrimenti c’è davvero il rischio che l’Italia diventi il Far West della morale pubblica.

COINCIDENZA - Non se ne puo’ piu’. Roberto Saviano, costernato dal caso Di Girolamo, esorta a ribellarsi. Ribellarsi perché il problema non si esaurisce con le dimissioni del senatore del Pdl . Ribellarsi affinché tutto questo non passi come l’ennesimo scandalo silenzioso, ma porti a dire: “ Ora basta”. Ribellarsi con rinnovato impegno ai diktat bulgari che umiliano la democrazia dell’etere e azzerano i programmi di approfondimento con metodi che sanno di censura. Sarà un caso, fatto sta che Rai 3 ha scelto come alternativa a Ballaro’ la storia del fascismo. Chi ha visto lo straordinario documentario sul ventennio avrà notato alcune analogie col presente che inducono a riflettere.

TALEBANI - Quando è in fase calante, e adesso lo è, Berlusconi cava dal suo logoro cilindro il non meno logoro partito dell’amore. Inadatto a esprimersi sul registro dei toni sobri, il Cavaliere si autocelebra in predicozzi strappalacrime che sono la brutta copia di un romanzetto d’appendice. Senonché stride come una vite arrugginita la dicotomia tra gli amorosi sensi e l’ennesima, brutale aggressione verbale alle toghe firmata dal premier. Equiparare i magistrati ai talebani il giorno in cui uno 007 italiano muore da eroe in Afghanistan sotto i colpi dei terroristi non è stato un bell’esempio ne di amore ne di carità cristiana. Chissà che i veri talebani non siano altrove.

ONDE - Avrebbe ispirato von Kleist, autore del tenebroso romanzo “Terremoto in Cile”, il racconto di Martina, la bimba che con grande prontezza di spirito ha salvato il suo villaggio sull’isola di Crusoe da un muro d’acqua alto come un grattacielo. Nei luoghi in cui Defoe ambiento’ le avventure del suo naufrago solitario, il suono antico delle campane ha risparmiato piu’ vite dei sofisticati sistemi di allarme, usciti invero un po’ ammaccati dalla prova tsunami. E’ la favola della buona stella che regala un sorriso nel giorno della tragedia. Quella terra che trema senza preavviso, quelle onde anomale che attraversano gli oceani eccitate dalla forza del sisma , quella vocina salvifica che supera il frastuono del dramma incipiente , si fanno metafora dell’eterna sfida tra il bene e il male, tra la fatalità e le responsabilità degli uomini.      

Errata corrige "Pecore" di Renzo Balmelli
Sull'ADL del 25.2.10 è apparsa per errore redazionale una versione incompleta del pezzo di Renzo Balmelli intitolato "Pecore". Qui di seguito ne riportiamo la formulazione corretta, scusandoci della svista con l'autore e i lettori.


Non rullano ancora i tamburi di guerra, ma tra Londra e Buenos Aires si stanno risvegliando antichi e mai sopiti rancori. Col pretesto di tutelare gli interessi dei coltivatori di alghe e degli allevatori di pecore rimasti fedeli alla corona britannica, nelle isole che gli inglesi chiamano Falkland , gli argentini Malvinas, e per la cui sovranità nel l982 i due paesi se le diedero di santa ragione, la tensione è aumentata in modo preoccupante. Al di la della versione edulcorata, ad agitare gli animi sono in verità quei fondali ricchi di oro nero e gas nell'Atlantico meridionale che fanno gola al governo di Sua Maestà e per i quali sono già iniziate le trivellazioni delle compagnie britanniche; trivellazioni aspramente contestate dalla presidente Kirchner col sostegno dei laeder sudamericani. Con un salto indietro si torna dunque alla casella di partenza. In trentanni la diplomazia non ha saputo spegnere l’incendio che ancora cova sotto le ceneri, lasciando una scia di mugugni mai completamente risolti nonostante la resa dell’Argentina. E già successo che siano futili motivi a scatenare i conflitti. Ma scomodare un mazzetto di erbe marine e le mansuete produttrici di lana per mascherare lo scontro ben piu' feroce sul petrolio potrebbe innescare una miscela esplosiva che ha già messo in apprensione l'ONU.