venerdì 29 febbraio 2008

Ma la destra sbaglia

di Renzo Balmelli
DESAPARICIDO - Un viaggiatore all’oscuro dei meandri della politica italiana, potrebbe chiedersi se a Roma esiste ancora un governo. L’impressione che non ci sia più, non è del tutto sbagliata. All’infuori delle zingarate del Cavaliere, a tenere banco sono le fumose polemiche su San Remo, imbavagliato da divieti camuffati da par condicio. La destra ci sguazza, persuasa che Palazzo Chigi sia un feudo personale del suo leader. Ma la destra sbaglia. Prodi, il desaparicido piu’ illustre del Belpaese, è uno imbattibile nel coltivare la pazienza, l’arte sottile e raffinata ereditata dalla vecchia scuola democristiana. Sa che l’Italia guarirà anche da quest’ennesima sbornia berlusconiana. Il resto seguirà. Sull’esito del confronto non è stata ancora detta l’ultima parola.

UN'OFFENSIVA MOLTO OFFENSIVA - I timori dei laici erano fondati. Nell’imminenza della prossima tornata elettorale, il fantasma dell’offensiva clericale si va materializzando in forme sempre piu’ esplicite. L’iniziativa delle gerarchie ecclesiastiche ormai sconfina nell’ingerenza bell’e buona. E denota scarso rispetto per l’autonomia dello stato. Con ogni evidenza, lo scontro in atto mira a seminare dubbi tra quei credenti che non si riconoscano nel Pdl, creando di fatto un clima ostile al centro sinistra.

Sulla necessità di misurarsi con i problemi posti dal mondo cattolico rispetto ad aborto, divorzio, unioni civili, coppie di fatto, non ci sono obiezioni. Ma dipende come! Sono problemi seri, che in campagna elettorale vengono strumentalizzati con la massima disinvoltura da forze che pasticciano con la fede e remano contro l’idea di un’Italia piu’ moderna, laica ed europea. Un'Italia che non piace alla destra clericale.

ANCHE I “cumenda” tremano - Il segreto bancario, il segreto piu’ segreto del mondo, mostra crepe che tolgono il sonno agli evasori. L’inchiesta promossa dalla Germania per snidare i conti cifrati nel Liechtenstein sta mettendo a soqquadro la discrezione e la tranquillità di parecchi paradisi fiscali. Nell’elenco dei reprobi figurano anche molti italiani che all’estero hanno trovato compiacenti caveau per imbrogliare l’erario. Sui metodi utilizzati da Berlino per ottenere informazioni sono stati sollevati problemi etici. Posizione virtuosa, peraltro subito contraddetta dalla gravità del fenomeno che sottrae enormi risorse allo stato. Aggirare il fisco è un vizio da ricchi. E se ora è giusto biasimare questi ricchi evasori, conviene tuttavia ricordare che proprio Silvio Berlusconi, quand'era capo del governo il cui obbiettivo principale dovrebb'essere difendere gli interessi della collettività, ardì affermare che "con le tasse alte l’evasione è moralmente accettabile". Povera Italia, se sarà lui l’eletto!