di Renzo Balmelli
ANGOSCIA. Abbiamo sperato che non fosse vero. Quell'enorme balena spiaggiata davanti al Giglio che è ora il Concordia riapre ferite dolorose e solleva interrogativi inquietanti in un paese che ancora mostra le cicatrici del bunga bunga. Si intuisce tutta l'angoscia del momento in quella frase " Vada a bordo, cazzo!", urlo di rivolta per l'onta incancellabile. " O Capitano, mio Capitano! alzati e ascolta le campane". Risuonano a vuoto i versi sublimi di Whitmann finiti in fondo al mare, nel naufragio dell'onore. Dal capitano abbandonato all'abbandono del capitano se non ci fossero i morti veri a dare la dimensione della tragedia, sembrerebbe una pessima messa in scena. Invece è successo e il paese assiste sgomento alla esibizione sguaiata del potere che viola codici e regole. C'è però anche l'altra faccia nel dramma della crociera, c'è la consapevolezza che l'Italia vera è l'altra , è quella che pone il bene comune in testa alle priorità . Come scrive Beppe Severgnini la tentazione di lanciarsi in scontate metafore "sull'Italia che affonda" c'è, ma bisogna resisterle.
EREDITA'. Se è vero che il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce, dobbiamo sperare che il governo Monti riesca nella sua ardua impresa. Qualcosa di buono dalla sua azione è già venuto: rispetto a prima quando appare sulla scena mondiale nessuno abbozza sorrisetti di scherno. Spesso pero' i migliori sentimenti fanno a pugni con l'intelletto e l'intelletto dice che tra Pascal e Leopardi, tra il cuore e il pessimismo della ragione, l'equazione che si pone al nuovo premier non offre facili vie d'uscita, ma solo scelte impopolari. Le misure di austerità colpiscono duro e il boccone è amaro per tutti , anche per la Francia declassata dal ruolo di maestrina d'Europa. Ma in Italia l'eredità della sciagurata era berlusconiana è un fardello in più che gli altri non hanno.
ALLARME. "Questo terribile 2011 che non vuole finire", come l'aveva definito Obama, è alle spalle, ma il 2012 rischia di assomigliargli terribilmente, se non essere addirittura peggiore. Derivata dal cinismo dei poteri forti, la crisi economica mondiale ha aperto scenari da brivido dalle conseguenze ancora imprevedibili. L'allarme recessione è più forte che mai, la pressione del debito della zona euro si ripercuote pesantemente sui paesi in via di sviluppo, il tema della sicurezza alimentare per le nazioni più povere è centrale. Il mondo prova faticosamente a risalire la china, ma sul film dell'orrore e di speranze insanguinate al quale abbiamo assistito negli ultimi 12 mesi la parola fine è ancora lontana, come il pigolio della rondine ferita nell'ode carducciana.
EVASIONE. Chi vive nel lusso e dichiara al fisco pochi spiccioli, è incline per sua natura a considerare l'evasione fiscale come un privilegio di classe sul quale non mette conto di discutere. D'altronde non ancora molto tempo fa c'era qualcuno che li assolveva. Già dimenticato? Quando si è sparsa la voce che , cambiato il governo, la lotta agli evasori non sarebbe stata soltanto un slogan, la fuga di capitali è ripresa con la forza di un fiume in piena. In pochi giorni decine di miliardi di euro hanno trovato rifugio nei compiacenti forzieri oltre confine. E' un atteggiamento irresponsabile in cui difetta del tutto il senso dello stato. Non pagare le tasse è avvelenare il pane dei propri figli- ha detto Monti. Chi evade mette le mani nelle tasche degli italiani e porta il paese alla rovina.
IMPRESENTABILE. Se Silvio B. non è più il padrone di casa a Palazzo Chigi, tutta la colpa, a sentire gli editorialisti sul libro paga di Arcore, è stata di una signora che la stampa di famiglia, con un tocco di " sopraffina galanteria" chiama la "culona". Trattasi, per chi non lo sapesse, di Angela Merkel, che - udite, udite- in combutta con il " comunista" Napolitano avrebbe ordito una trama per sloggiare il Cavaliere. Suvvia! Anziché gratificare la Cancelliera tedesca di un epiteto tanto volgare, bastava riconoscere in tutta umiltà un dato di fatto inoppugnabile: Berlusconi, ormai travolto dagli scandali, era diventato impresentabile, a prescindere. Tutto qui.
NEMESI. Non è uno scherzo se un capo di governo definisce qualcuno un kapò nazista. Ne fece le spese il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, eletto in questi giorni presidente del Parlamento europeo, al quale Berlusconi propose di interpretare tale ruolo in un film sui campi di concentramento. Il Cavaliere non poteva immaginare che Schultz a distanza di anni sarebbe diventato la sua nemesi storica. L'ingiuria rivolta al deputato fece enorme scalpore e ancora oggi, mentre viene ricordata in margine all'elezione, è causa di profondo imbarazzo. Tra i tanti danni causati all'immagine dell'Italia dalle improvvide esternazioni dell'ex premier, questa è una pagina nera che non si cancella.
INNOCENZA. Che fine hanno fatto i virtuosi? La fama della Confederazione elvetica, adamantina e al di sopra di ogni sospetto, è uscita piuttosto ammaccata dall'oscura vicenda di operazioni insider che è costata il posto al governatore della Banca nazionale Hildebrand. Con sommo stupore chi giudicava questo paese come un'isola incontaminata , ha dovuto ricredersi. Anche nell'algida Berna, come in tutto il mondo, nel sottopalco della politica si consumano feroci vendette e affari inconfessabili. Che poi ad azionare il tritacarne sia stata la manona del tribuno nazionalista Blocher, in cerca di rivincite, non fa che rendere ancora più torbido l'indecoroso gioco al massacro. Ma con un effetto boomerang. Per l'opinione pubblica è stato come se la patria di Tell avesse perso l'innocenza.