Ci sarà un atto di pentimento per l'infamante "fora dai ball" di matrice leghista?
di Renzo Balmelli
TRAGEDIA. Chissà se dopo l'ennesima tragedia del mare ci sarà un atto di pentimento per l'infamante "fora dai ball" di matrice leghista. Da come si incattivisce il dibattito sembra poco probabile. Oltre al dolore senza nome, cio' che lascia ammutoliti nell'ecatombe di donne e bambini sulle rotte per l'Italia è la negazione di un'autentica fratellanza umana universale. E' l'incapacità di tradurre in azioni virtuose la solidarietà con i derelitti della terra. Anni fa, nel Mediterraneo in burrasca, al largo di Malta, un vertice sovieto-americano sanci' l'inizio di un nuovo ordine mondiale che si voleva piu' equo. Se ne sono perse le tracce. Oggi nelle stesse acque, trasformate nella fossa comune di migrazioni inevitabili e impossibili mischiate agli orrori delle guerre, regna il piu' grande disordine mondiale frutto di un destino barbaro e cinico che immancabilmente vedremo riprodursi altre volte in altre parti del globo.
OPPORTUNISMO. Se l'intento era di sloggiare Gheddafi, l'obiettivo è lungi dall'essere raggiunto. Se gli insorti contavano sugli appoggi esterni, cominceranno ad avere qualche dubbio. Si, è davvero una drôle de guerre quella che si combatte sul fronte libico. Altri usano il termine "chirurgica", piu' asettico, che pero' trae in inganno come le "bombe intelligenti" che intelligenti non sono. Di fatto ancora non è chiaro a cosa miri la risoluzione del Consiglio di sicurezza. Si procede a zigzag, come l'ondivaga diplomazia romana, sempre in bilico tra il baciamano e il sostegno alla causa dei ribelli. Sono calcoli dettati, si suppone, da considerazioni di bieco opportunismo per non restare tagliati fuori dall'accesso ai pozzi petroliferi. E la transizione verso la democrazia? Beh, quella puo' aspettare.
IDEE. Se ne va Zapatero e c'è la tristezza di una pagina che si chiude. La consapevolezza di un leader che, in ogni caso, ha regalato alla Spagna progressi straordinari. Soprattutto nel riaffermare il primato dell'etica e della politica rispetto al potere. Gli uomini passano - diceva Kennedy - restano le idee. Ora le speranze si concentrano su Ed Miliband, giovane astro nascente del laburismo britannico, determinato a scrivere un nuovo capitolo nella storia del socialismo democratico. E se è riuscito lui a ricostruire in breve tempo il suo partito uscito malconcio dalle elezioni, non si vede perché la ricetta non debba funzionare per rianimare il litigioso panorama della sinistra italiana.
GIOVANI. Il governo del "fare" non soltanto si dimentica dell'Aquila , ma trovandosi in altre e meno edificanti faccende affaccendato omette pure di investire risorse preziose per assicurare alle nuove leve un futuro al riparo dalla precarietà e dall'insicurezza. Senza iniziative, invece delle speranze aumentano i diritti negati e il rischio di una generazione perduta che cerca scampo nella fuga dei cervelli. Per combattere la deriva i giovani si sono mobilitati facendo del 9 aprile la giornata di un'azione comune, perché - dicono - ormai si è infranta l'illusione della salvezza individuale. Manifestano per segnalare che è arrivato il momento di affrontare davvero la questione giovanile. Una questione indissolubilmente legata alla ricchezza di una nazione ma che malauguratamente rischia di non trovare udienza presso una classe dirigente paralizzata dagli scandali.
BRIGANTISMO. Vedere l'Italia rappresentata sui giornali stranieri dai processi di Berlusconi, fa una grande tristezza. Gli inviati esteri che erano a Milano per l'udienza-farsa del Rubygate sono rimasti increduli e stupiti nell'osservare come un sistema di potere cosi' compromesso raccolga ancora tanti consensi. E ancor meno capiscono come un premier talmente screditato agli occhi del mondo non avverta l'esigenza di dimettersi per proteggere il paese e le istituzioni dalla vergogna. Ha detto Eros Costantini, l'arguto giornalista ticinese da poco scomparso, che in politica come in amore non ci sono soltanto baci ed effusioni, ma anche molle che cigolano. A Roma la democrazia geme di dolore sotto i colpi del brigantismo politico-mediatico di cui la destra, una delle peggiori nella storia della Repubblica, si avvale a piene mani per soffocare la capacità di indignarsi e di reagire al malcostume.
SQUADRISMO. Vengono le vertigini stare dietro all'ingorgo della politica italiana. Confusione e lotte furibonde in parlamento formano un crocevia dietro il quale si scorge la lunga mano del burattinaio. L'intreccio sempre piu' stretto tra corruzione e interessi inconfessabili , tra conflitto di attribuzione e processo breve, è diventato in mancanza di risultati il subdolo collante di cui si serve Silvio B. per tenere in piedi un surrogato di stabilità. Ormai l'eclissi dell'etica è totale , al punto che nemmeno le reminiscenze squadristiche di La Russa e l'incredibile richiesta di abolire la norma che vieta la ricostituzione del partito fascista sono motivo di indignazione nei ranghi del Pdl. Magari ci sarà pure qualcuno nella maggioranza che si vergogna ma che per comodità preferisce tacere : al capo- è risaputo - non garba chi canta fuori dal coro.
di Renzo Balmelli
TRAGEDIA. Chissà se dopo l'ennesima tragedia del mare ci sarà un atto di pentimento per l'infamante "fora dai ball" di matrice leghista. Da come si incattivisce il dibattito sembra poco probabile. Oltre al dolore senza nome, cio' che lascia ammutoliti nell'ecatombe di donne e bambini sulle rotte per l'Italia è la negazione di un'autentica fratellanza umana universale. E' l'incapacità di tradurre in azioni virtuose la solidarietà con i derelitti della terra. Anni fa, nel Mediterraneo in burrasca, al largo di Malta, un vertice sovieto-americano sanci' l'inizio di un nuovo ordine mondiale che si voleva piu' equo. Se ne sono perse le tracce. Oggi nelle stesse acque, trasformate nella fossa comune di migrazioni inevitabili e impossibili mischiate agli orrori delle guerre, regna il piu' grande disordine mondiale frutto di un destino barbaro e cinico che immancabilmente vedremo riprodursi altre volte in altre parti del globo.
OPPORTUNISMO. Se l'intento era di sloggiare Gheddafi, l'obiettivo è lungi dall'essere raggiunto. Se gli insorti contavano sugli appoggi esterni, cominceranno ad avere qualche dubbio. Si, è davvero una drôle de guerre quella che si combatte sul fronte libico. Altri usano il termine "chirurgica", piu' asettico, che pero' trae in inganno come le "bombe intelligenti" che intelligenti non sono. Di fatto ancora non è chiaro a cosa miri la risoluzione del Consiglio di sicurezza. Si procede a zigzag, come l'ondivaga diplomazia romana, sempre in bilico tra il baciamano e il sostegno alla causa dei ribelli. Sono calcoli dettati, si suppone, da considerazioni di bieco opportunismo per non restare tagliati fuori dall'accesso ai pozzi petroliferi. E la transizione verso la democrazia? Beh, quella puo' aspettare.
IDEE. Se ne va Zapatero e c'è la tristezza di una pagina che si chiude. La consapevolezza di un leader che, in ogni caso, ha regalato alla Spagna progressi straordinari. Soprattutto nel riaffermare il primato dell'etica e della politica rispetto al potere. Gli uomini passano - diceva Kennedy - restano le idee. Ora le speranze si concentrano su Ed Miliband, giovane astro nascente del laburismo britannico, determinato a scrivere un nuovo capitolo nella storia del socialismo democratico. E se è riuscito lui a ricostruire in breve tempo il suo partito uscito malconcio dalle elezioni, non si vede perché la ricetta non debba funzionare per rianimare il litigioso panorama della sinistra italiana.
GIOVANI. Il governo del "fare" non soltanto si dimentica dell'Aquila , ma trovandosi in altre e meno edificanti faccende affaccendato omette pure di investire risorse preziose per assicurare alle nuove leve un futuro al riparo dalla precarietà e dall'insicurezza. Senza iniziative, invece delle speranze aumentano i diritti negati e il rischio di una generazione perduta che cerca scampo nella fuga dei cervelli. Per combattere la deriva i giovani si sono mobilitati facendo del 9 aprile la giornata di un'azione comune, perché - dicono - ormai si è infranta l'illusione della salvezza individuale. Manifestano per segnalare che è arrivato il momento di affrontare davvero la questione giovanile. Una questione indissolubilmente legata alla ricchezza di una nazione ma che malauguratamente rischia di non trovare udienza presso una classe dirigente paralizzata dagli scandali.
BRIGANTISMO. Vedere l'Italia rappresentata sui giornali stranieri dai processi di Berlusconi, fa una grande tristezza. Gli inviati esteri che erano a Milano per l'udienza-farsa del Rubygate sono rimasti increduli e stupiti nell'osservare come un sistema di potere cosi' compromesso raccolga ancora tanti consensi. E ancor meno capiscono come un premier talmente screditato agli occhi del mondo non avverta l'esigenza di dimettersi per proteggere il paese e le istituzioni dalla vergogna. Ha detto Eros Costantini, l'arguto giornalista ticinese da poco scomparso, che in politica come in amore non ci sono soltanto baci ed effusioni, ma anche molle che cigolano. A Roma la democrazia geme di dolore sotto i colpi del brigantismo politico-mediatico di cui la destra, una delle peggiori nella storia della Repubblica, si avvale a piene mani per soffocare la capacità di indignarsi e di reagire al malcostume.
SQUADRISMO. Vengono le vertigini stare dietro all'ingorgo della politica italiana. Confusione e lotte furibonde in parlamento formano un crocevia dietro il quale si scorge la lunga mano del burattinaio. L'intreccio sempre piu' stretto tra corruzione e interessi inconfessabili , tra conflitto di attribuzione e processo breve, è diventato in mancanza di risultati il subdolo collante di cui si serve Silvio B. per tenere in piedi un surrogato di stabilità. Ormai l'eclissi dell'etica è totale , al punto che nemmeno le reminiscenze squadristiche di La Russa e l'incredibile richiesta di abolire la norma che vieta la ricostituzione del partito fascista sono motivo di indignazione nei ranghi del Pdl. Magari ci sarà pure qualcuno nella maggioranza che si vergogna ma che per comodità preferisce tacere : al capo- è risaputo - non garba chi canta fuori dal coro.