di Renzo Balmelli
ABBANDONO - Se il governo avesse il senso del decoro non ci penserebbe due volte, dopo avere perso miseramente la battaglia dei rifiuti e dopo avere aggiunto con Ruby un’altro capitolo alle singolari abitudini del premier, a congedarsi dagli elettori che ha servito cosi' male a colpi di bluff giocati senza ritegno. Ma poiché la sua unica priorità è beffare la giustizia mediante il famigerato Lodo ad personam, diventato ormai l'ombelico della maggioranza, è inutile attendersi un ripensamento etico. Le riforme languono in fondo a una cassetto e sul treno dell’emigrazione, non piu’ quella con la valigia di cartone, ma neppure una scampagnata, salgono i giovani sempre piu’ sfuduciati per la mancanza di prospettive. Questo è l’abbandono del paese.
SATIRA - Una risata vi salverà. Se il TG 1, sempre meno libero, risponde soltanto alla voce del padrone, se il servizio pubblico è vieppiu' soggiogato dalle pretese egemoni della destra, non è il caso di cedere alla disperazione: la satira d’autore non tradisce, non abdica ne si lascia imporre la museruola. A Massimo Gramellini, fine umorista della Stampa e ospite di Fazio a RAI3, è venuta un’idea geniale per appagare il capriccio di Berlusconi che non dorme senza scudo. Basterebbe trasferire la creatura di Alfano a Terzigno non per proteggere le alte cariche, ma le discariche!
MISERIA - Pietro Fontatini, presidente leghista della provincia di Udine, ha offerto una dimostrazione eloquente di come si puo’ immiserire la politica. La sua proposta di cacciare i disabili dalla scuola in quanto ritardano i programmi per i normodotati denota una mancanza di rispetto verso le persone meno fortunate che lascia sgomenti. Quando un politico parla di ghettizzare i bambini disabili, vuol dire che non c'è più limite e che ci stiamo già muovendo in un territorio pericoloso.
PENSIONI - Se Roma piange, Parigi non ride. L’Eliseo sfidando l’impopolarità sull’età della pensione si è trovato contro il paese. E’ una costante della destra che sfodera l’arroganza per zittire chi protesta per non pagare sulla propria pelle i disastri del capitalismo senza regole . A taluni è parso di vedere una riedizione del ‘68 che mise a nudo l’ipocrisia borghese. Ma le lancette della storia non tornano indietro. Se quarantadue anni fa si marciava per cambiare la società ora si manifesta contro lo smantellamento delle conquiste sociali per cui si sono battute generazioni di lavoratori.
FALLIMENTO - A pochi giorni dalle elezioni di mid-term che si preannunciano difficili per la Casa Bianca, il presidente Obama deve rispondere al paese degli orrori commessi in Iraq e giunti a conoscenza grazie ai files di WikiLeaks. Tra i tanti regali avvelenati ricevuti dall’amministrazione Bush questo è senz'altro il peggiore; un bagno di sangue che sullo sfondo di stragi e abusi contro la popolazione civile svela in quale orribile pantano si è mossa la coalizione internazionale in cui c’era anche l’Italia. Cala cosi’ un velo oscuro sulla missione salvifica che era stata voluta - conviene ricordarlo - per portare l’Iraq nel novero delle nazioni democratiche. Il fallimento sarebbe addirittura doppio se aggiungendo orrore all’orrore venisse confermata la decisione di consegnare al boia Tareq Aziz, ex braccio destro di Saddam Hussein. E’ un verdetto che solleva indignazione, primo perché a morte non si condanna nessuno . Poi perché rispettare i diritti umani anche di chi ne ha fatto scempio è un comandamento universale forgiato dall’Illuminismo. Sarebbe un brutto presagio se l’Iraq si accingesse a gestire il proprio destino con l’ipoteca di un’esecuzione capitale che pone chi la ordina sullo stesso piano del boia.