di Renzo Balmelli
BUIO - Quanta irresponsabile ostinazione nella destra che per evitare quella che chiama una crisi al buio, rifiuta di ammettere che la luce su questo governo che non governa si è spenta già da un pezzo. Chi si era illuso che i baci perugini avvelenati di Fini a Berlusconi fossero il colpo decisivo, ha dovuto ricredersi. Ormai in questa maggioranza avvinta al potere come l’edera siamo alle solite, ai pannicelli caldi per salvare cio’ che non è piu’ salvabile. La mezza crisi non serve al paese, è peggiore della crisi conclamata in quanto perpetua un clima di incertezza permanente. A questo punto la guerra del cerino assomiglia pericolosamente alla guerra dei Roses: un gioco al massacro.
DERIVA - L’analisi è impietosa e allarmante. A Palazzo Chigi, rimasto privo di timone, si galleggia senza un’idea, senza un programma. Pare la decadenza dei Romani descritta da Montesquieu . Nel marasma politico , una cosa sembra assodata: nella capitale si respira il clima che precede il disfacimento “dell’impero”. Con il Rubygate si è scritta un’altra pagina della deriva etico -istituzionale che lede l’mmagine del paese nel mondo. Ed è grave, perché l’Italia è mille volte migliore dell’immeritata fama in cui l’ha confinata un sistema debole e corrotto.
METAFORA - All’infuori del Lodo Alfano l’agenda è vuota. Pompei? Quattro sassi vecchi. Ecco perché Il crollo della Casa dei Gladiatori è la metafora di un crollo italiano. Perché è la spia di una situazione degradata che non concede piu’ appelli. Arte e territorio versano in uno stato di abbandono preoccupante. Il governo nega, ma foto e filmati raccontano un’altra verità: i turisti sono costretti a zigzagare tra la spazzatura che regna sovrana sotto il Vesuvio. Leader di siti Unesco, l’Italia rischia la serie B per la sciatteria con cui gestisce i suoi beni culturali, patrimonio dell’umanità.
RESISTENZA - Non è un reality, non è un quiz e nemmeno uno sfoggio di pailettes, “ Vieni via con me”, il nuovo programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano sui Rai3 che alla prima puntata ha fatto il record di ascolto sfiorando gli otto milioni di spettatori. Segno che in un panorama mediatico non sempre in linea con lo spirito del servizio pubblico è sentito il bisogno di una formula diversa rispetto alla tv che va per la maggiore. Fin dall’esordio la trasmissione si è proposta come fortino di resistenza culturale nel mare magnum del conformismo imperante. E si vede che ha colto nel segno a giudicare dai commenti inviperiti delle testate di casa Arcore.
VOTO - L’UDC svizzera, nota per i famigerati manifesti a sfondo xenofobo, è visceralmente antieuropeista. Ma nell’Europa dei nuovi nazionalismi che fanno cassetta elettorale con la paura, anch’essa vuole recitare la sua parte. A fine novembre nella Confederazione si voterà sulla sua controversa proposta di legge per l’espulsione immediata dei delinquenti stranieri ; proposta in contrasto con lo Stato di diritto e che in verità nasconde altre mire . La Svizzera infatti già dispone di leggi severissime, che rendono superflua l’iniziativa. E’ quindi palese l’intento di alimentare l’escalation emotiva verso gli immigrati per raccattare consensi pescando nel torbido.
SCEMPIO - In Birmania è andata in scena la prevista farsa elettorale a colpi di brogli. La giunta militare al potere si è impadronita dal Parlamento, ma l’ opposizione non è del tutto incolpevole. Non dando seguito al boicotto del voto preconizzato da Aung San Suu Ky , l’intesa democratica ha reso un servizio alla dittatura. Cio ‘ non farà che peggiorare le condizioni in cui versa il paese, segnato dal terrore e dall’esodo di migliaia di profughi verso la Tailandia. Ma anche l’Asia non è esente da responsabilità per l’indifferenza con la quale assiste allo scempio connsumato all’ombra dei templi di Rangoon.
RIVALITA’ - Nel divertente “Il carnet del maggiore Thompson” lo scrittore francese Pierre Daninos si dilettava a prendere in giro gli inglesi. Famosa la frase sulla primavera londinese, tanto lunga da durare “ventiquattro ore”. Ma la storia cambia e sull’onda di impellenti difficoltà si superano rivalità cultural-meteorologiche mai sopite . Il recente trattato franco-britannico sulla cooperazione militare segna una svolta nel campo della dissuasione, chiamata oggi a misurarsi piu’ col terrorismo che con gli eserciti. Anche se poi nei giudizi al di qua e al di là della Manica, Parigi sarà sempre la “ ville lumière” e Londra la capitale della nebbia.