lunedì 20 ottobre 2008

Che paese è mai questo?

di Renzo Balmelli
MAI SOLO
Che paese è mai questo, se la camorra ha un potere talmente sconfinato da pronnciare condanne a morte scrivendo il libro nero dei conti da regolare. In che mondo viviamo, se Roberto Saviano, uomo simbolo di Gomorra e vittima sacrificale designata dai padrini, cerca scampo nell'esilio per riprendersi la sua vita, per resistere, resistere, resistere.

Ebbene, sì. E' lo stesso paese di Marcello dell'Utri, senatore del Pdl, che esalta Mussolini "statista di vaglia e grande capacità politiche". E' il paese delle classi separate per gli stranieri sul modello in auge un tempo negli stati segregazionisti. E' il paese della ragazza marocchina punita dalle compagne varesine per avere infranto la gerarchia razziale su un mezzo pubblico. Ricordate: "White only", solo per bianchi!

E' il paese del tifo violento, croci celtiche, saluto romano, canti del ventennio. E' il paese il cui premier, sfidando il ridicolo, tuba mano nella mano con Bush e pretende sia storia cio' che invece è soltanto un'operetta mediatica da quattro soldi. Lina Sotis dixit: sembrava l'incontro di due vecchie marchese.

Che paese è mai questo? Solo questo? No, assolutamente no. Per fortuna c'è anche l'altra Italia, l'Italia migliore, il paese di Giorgio Napolitano e di tanta, tantissima gente per bene, la stragrande maggioranza, a volte senza voce, ma mai rassegnata, che manda un accorato messaggio di incoraggiamento a Saviano: "non sei solo!".

GOVERNO-AZIENDA -
Da quel gran furbone che è, populista e incantatore di serpenti, governa a suo piacimento come se l'Italia fosse una sua proprietà di famiglia. Si regge a colpi di decreti, fiducia e lodi Alfano che via via salvano lui ed i suoi amici.

Il suo modo di procedere è sempre piu' simile a una gestione aziendale dalla quale è bandito il dissenso. Ha traslocato la stanza dei bottoni da Palazzo Chigi a Palazzo Grazioli, la sua residenza privata, in cui sono ammessi soltanto i fedelissimi sacerdoti dei suoi riti.

Nonostante tutto questo, il 62 per cento degli italiani (sondaggio di Repubblica) ha fiducia in Berlusconi come premier, come leader e come capo del governo.

La crisi economica e le pessime notizie che arrivano dal fronte della spesa pubblica, del costo della vita e dell'inflazione non scalfiscono la sua immagine di uomo solo al comando. Anzi, i consensi salgono a vista d'occhio.

"Che volete - dicono i suoi - lui è fatto cosi, non guarda in faccia a nessuno e vince sempre". Col cav! Vediamo di non trascurare la domanda piu' inquietante suggerita da percentuali talmente imbarazzanti da sembrare non veritiere: uomo solo oppure sindrome dell'uomo forte? Chi puo' dirlo?

Dopo tante, ripetute e tollerate operazioni-nostalgia la deriva è ormai dietro l'angolo. E non è una prospettiva allettante.