SPIGOLATURE
di Renzo Balmelli
PASSATO. Viva le elezioni, l'esercizio democratico per eccellenza. Così si cancelleranno gli equivoci e si daranno le condizioni per affrancarsi del tutto - si spera - da un sistema politico che fino a un anno fa era quanto di peggio vi fosse in Europa. Ancora oggi se ne possono valutare le nefaste infiltrazioni nella forsennata occupazione delle tv messa in atto da Berlusconi con i metodi a lui più congeniali: quelli del sultano. Il suo è un vero e proprio tentativo di sequestrare il voto, aggrappandosi con la forza della disperazione a un populismo di bassa lega mirante a riportare in auge un metodo di governo teso unicamente a favorire gli interessi ad personam. L'Italia a questo punto è a un crocevia; sbagliando direzione finirebbe con l'avere un passato davanti a se dalle conseguenze incalcolabili.
STRAGE. Puoi chiamarti Obama e guidare l'unica grande potenza rimasta al mondo, ma quando devi vedertela con la cinica lobby delle armi , quando ti trovi il nemico in casa , anche il paese più forte diventa vulnerabile. E' la traumatica esperienza vissuta dall'America, ferita al cuore dalla strage di innocenti a Newtown, nel Connecticut ; strage che forse si poteva evitare se pistole e fucili non si vendessero come fossero caramelle. Anni di tragedie non hanno fermato il turpe commercio e mai lo bloccheranno fino a quando non maturerà la consapevolezza che venti bambini trucidati sono un prezzo troppo alto per rivendicare la libertà - falsa libertà - di possedere una Colt.
TRAPPOLA. Per una terrificante coincidenza, in concomitanza con la tragedia americana in uno sperduto villaggio dell'Afghanistan dieci bimbe andate a cercare legna saltavano su una mina antiuomo. La loro breve esistenza finiva li per la cattiveria degli adulti. Con cento milioni di mine disseminate nei paesi più poveri, in certe contrade la terra è una trappola mortale in cui la vita conta meno di zero. L'ennesima vergogna planetaria, l'ennesimo crimine contro l'umanità destinato a restare impunito. Esiste un trattato, quello di Ottawa, per la messa al bando di questi odiosi ordigni. Vi manca però il sigillo di Cina, Stati Uniti e Russia. Perché non firmano?
UFO. Dai tempi di Herbert Wells e del suo celeberrimo " La guerra dei mondi", oppure di Orson Welles e la sua famosa radiocronaca sul fantomatico sbarco dei marziani, la fantascienza esercita un fascino innegabile su milioni di lettori. Appunto perché è fantascienza e l'immaginazione può correre e briglie sciolte. Ma se niente meno che il premier russo giura che gli UFO esistono, sono tra noi, e assicura di averne le prove, magari sarà l'effetto Maya, però qualcosa non torna. A meno che Medvedev non abbia inteso riferirsi alla politica, dove effettivamente non è raro incontrare alieni più alieni degli extraterrestri, tanto marziane sono le loro iniziative.
FURTO. "Vogliate bene alla politica", esortava Benigni nel suo show su RAI1. Ma la politica quanto bene vuole ai cittadini? A giudicare dalle recenti performance nella dependance meneghina di Arcore, non un granché. Hanno lucrato su tutto, sui lecca-lecca, sui gelati, sugli iPd, si sono pagati le vacanze, la amanti ed i pranzi di nozze. E tanto per mettere la ciliegina sulla torta, alla faccia di " Roma ladrona" hanno pure mostrato comprensione per la ribellione fiscale di Depardieu , l'attore che smesso l'abito dell' impavido Asterix è scappato dalla Francia per non pagare le imposte. Non è la prima volta che in quegli ambienti si glorifica l'evasione, ossia un furto ai danni della comunità.
CANZONETTE. Per quanto futile , il festival della canzone è l'argomento principe dei salotti televisivi, dibattuto con una enfasi che lascia allibiti. Pare che le elezioni e San Remo non siano compatibili. Però una soluzione ci sarebbe. Basterebbe affidare la presentazione del festival a Berlusconi che da primo ministro è stato una nullità, ma che in veste di imbonitore non teme rivali. Sul palco dell'Ariston si troverebbe a suo agio mentre intrattiene il pubblico e racconta barzellette come faceva in gioventù sulle navi da crociera. Per lui sarebbe un ritorno alle origini e la conferma che le politiche della destra " sono solo canzonette".